La proposta di Gloria Lisi: "L'8 marzo un consiglio tematico per affrontare il tema della prostituzione"
L'ex vicesindaca oggi consigliera: "Ritengo di fondamentale importanza questo tema per la nostra città, in quanto sentito come problema sotto molteplici aspetti da parte della cittadinanza"
La consigliera Gloria Lisi, già vicesindaca in Comune a Rimini, ha depositato una richiesta di Consiglio tematico sul tema della prostituzione, argomento particolarmente sentito dalla cittadinanza a Rimini. "Nella mia richiesta ho chiesto alla presidente che tale Consiglio possa essere convocato in occasione della giornata di giovedì 8 marzo - spiega Lisi -, vista la valenza di tale data in cui si celebrano la donne, e che in questo modo il Consiglio possa diventare un momento simbolico - ma anche concreto - di attenzione e riflessione sulle tante donne schiavizzate all’interno di quella che a partire dagli anni ’80 è diventata una vera e propria industria mondiale della violenza contro le donne povere, alimentata dalla cultura del patriarcato e della mercificazione del corpo femminile. Donne di cui mai si parla proprio nella giornata dedicata alle donne".
"Ritengo di fondamentale importanza questo tema per la nostra città - prosegue Lisi - in quanto sentito come problema sotto molteplici aspetti da parte della cittadinanza. Spero che la Presidente vorrà rispondere favorevolmente alla mia proposta di convocazione per l'8 marzo, una data significativa per chi pensa che, in una società che vuole vere relazioni di rispetto e uguaglianza tra uomini e donne, non si possa più accettare che i corpi delle donne siano pensati e accettati come "merce" da comprare".
"In un momento in cui la disoccupazione e la povertà femminile nel nostro paese, anche come esito della pandemia, hanno toccato livelli davvero preoccupanti e inaccettabili, aumentando la vulnerabilità alla violenza delle donne più svantaggiate e delle donne migranti, sui media assistiamo a un trattamento superficiale quando non di aperta pubblicità a nuove e pericolose forme di mercificazione dei corpi come mezzo per (teoricamente) arricchirsi - aggiunge la consigliera -. Il dibattito sulla prostituzione in Italia resta caratterizzato da una conoscenza scarsa o nulla delle leggi e del contesto internazionale. Pochi hanno chiaro l’intento della legge Merlin. Il principio generale affermato dalla legge è che il corpo di una donna non può essere oggetto di regolamentazione pubblica, perché questo offende, a un tempo, l’eguaglianza e la libertà di ciascuna, e mette a repentaglio tutte le coordinate di una convivenza civile".
"Ho pertanto informato la presidente che sarà mia cura proporle una lista di invitate e invitati, che potranno autorevolmente illustrare questo tema - conclude Lisi -, e ho colto l'occasione anche per anticiparle che vorrei poter illustrare il modello abolizionista nordico come proposta valida per sconfiggere l'aberrante fenomeno dello sfruttamento delle donne, come avevo avuto modo di presentare in occasione del Convegno del 27 maggio u.s. da me organizzato in Cineteca a Rimini. Già nel 2019, in occasione dell'8 marzo, ho avuto l'onore di organizzare un Convegno con Ilaria Baldini di Resistenza Femminista, e operatrice del centro antiviolenza Cadmi di Milano, con i Cadmi di Milano, con il nostro centro antiviolenza Rompi il Silenzio, con la giornalista e attivista per i diritti delle donne Julie Bindel e con l’attivista e sopravvissuta alla prostituzione Rachel Moran, che in quell'occasione ha presentato il suo libro Stupro a pagamento. Penso che la nostra città continui ad avere bisogno di un momento di confronto aperto, su un tema che emerge soltanto come problema di ordine pubblico a seguito dell'esasperazione dei cittadini, che subiscono la prostituzione sotto le loro case, ma che deve essere anche, anzi in primo luogo, affrontato all’interno del tema della violenza sulle donne, che ne costituisce l’essenza".