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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Rendere illegale la vendita dei gadget fascisti, Gnassi: "Iniziativa importante e rimarchevole"

E' quanto afferma il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, ricordando che "la segnalazione dello scorso luglio da parte di due turisti di origine ebraica circa la presenza in esercizi riminesi di bottiglie con le immagini di Mussolini e Hitler"

"La proposta di legge del parlamentare riminese Tiziano Arlotti in materia di diffusione di beni raffiguranti simboli fascisti e nazisti è un' iniziativa importante e rimarchevole, perché cerca di contrastare un fenomeno odioso che non va derubricato a fatto folkloristico". E' quanto afferma il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, ricordando che "la segnalazione dello scorso luglio da parte di due turisti di origine ebraica circa la presenza in esercizi riminesi di bottiglie con le immagini di Mussolini e Hitler è stata solo l' ultima di tante alle quali non si può più rispondere con un' alzata di spalle".

"Questo ci aveva convinti pochi mesi fa a dire basta alla ‘tolleranza silenziosa’ di un fenomeno odioso, contrastato e sanzionato in altri Paesi europei, intollerabile ancora di più in una città medaglia d’oro al valore civile come Rimini - afferma Gnassi -. Allora avevamo sottoposto ai parlamentari la possibilità di intervenire modificando vecchie leggi riguardanti il reato di ‘apologia del fascismo’, raccolta prima di tutto e di tutti dall’onorevole Arlotti a cui si deve un ringraziamento da parte di tutta la comunità riminese per l’impegno e anche il coraggio della sua/nostra battaglia". 

"Adesso comincia l’iter legislativo, sapendo bene che non sarà facile condurre in porto la navicella, visto che di manovre diversive, minimizzatrici e persino offensive ce ne saranno non poche - conclude il primo cittadino -. Importa fino a un certo punto: il segnale adesso è dato. E’ inaccettabile offendere ogni giorno la nostra storia, la storia di tante persone, perché leggi non sono aggiornate o hanno vuoti che si potrebbero colmare in tempi celeri. Mettere fine a questo ‘scandalo quotidiano’ attraverso un adeguamento della legge renderebbe il compito molto più facile alle istituzioni, ai Comuni, per contrastare una vergognosa piega prima culturale che commerciale".

Sulla questione è intervenuta anche il consigliere regionale, Nadia Rossi, secondo la quale “la vendita di gadget, beni di consumo e altro ancora che ritraggono immagini e simbologia dei regimi fascisti e nazisti non può essere derubricato a mero fenomeno di costume. Peggio ancora sarebbe arrendersi all’abitudine e vedere certe immagini in vetrina o tra i banchi dei mercatini, senza provare fastidio se non indignazione”.

“Emerge la necessità di aggiornare la normativa nazionale - aggiunge -. I tentativi di sminuire questo dibattito, derubricando il tema come ‘secondario’ e non prioritario, vanno rispediti al mittente. E’ sufficiente guardare all’Europa e al nuovo vigore di movimenti nazionalisti che spesso richiamano gli ideali di certi regimi, per capire come l’argomento sia di estrema attualità e abbia dirette implicazioni culturali". 

"Ritengo quindi opportuno – chiosa Rossi - che anche la Regione, per quanto di sua competenza, faccia la propria parte, sostenendo la necessità di contrastare la diffusione propagandistica di tutto ciò che possa avere richiami a principi, fatti e metodi di un passato già sconfitto dalla storia”.

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