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Martedì, 16 Aprile 2024
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Province, garanzie nella Legge di Stabilità: “Nessun dipendente è a rischio”

“Nessun dipendente delle province è a rischio". Lo assicura il deputato Pd riminese Emma Petitti, che riferisce come, con le modifiche in Senato alla Legge di stabilità 2015, sia stata prevista una norma speciale

“Nessun dipendente delle province è a rischio. Lo assicura il deputato Pd riminese Emma Petitti, che riferisce come, con le modifiche in Senato alla Legge di stabilità 2015, sia stata prevista una norma speciale che aumenta le garanzie per il personale degli enti provinciali.

“In particolare, entro due mesi dall'entrata in vigore della Legge di stabilità saranno definite con decreto le procedure di mobilità del personale, in coerenza con i piani elaborati nel contesto degli Osservatori regionali che, proprio in questi giorni, stanno completando la ricognizione dei dati relativi a funzioni e risorse delle province - spiega la parlamentare -. Entro tre mesi, con il confronto con i sindacati, sarà determinato il contingente di personale che rimarrà assegnato alle province. Soltanto dal 31 dicembre 2016 ed esclusivamente in caso di mancato completo assorbimento dei soprannumeri e a conclusione del processo di mobilità tra gli enti potrà avviato il procedimento di collocamento in disponibilità. Il ricollocamento sarà favorito dal divieto di assunzioni per le regioni e gli enti locali per gli anni 2015 e 2016 di personale diverso da quello delle province in soprannumero (eccetto i vincitori di concorso collocati in graduatorie approvate al 31 dicembre 2014)”.

Per garantire questa fase di transizione, con le modifiche in Senato alla Legge di Stabilità sono stati resi più flessibili i bilanci delle Province, continua Petitti. “Potranno rinegoziare le rate di ammortamento dei mutui in scadenza nel 2015 e la copertura del funzionamento dei servizi per l’impiego avverrà grazie al Fondo di rotazione per la formazione professionale e il fondo sociale europeo. Inoltre è prevista l’istituzione di un fondo con una dotazione complessiva di 525 milioni di euro, per il periodo 2016-2020, per la concessione di contributi in conto interessi per mutui attivati nel 2015. Infine, ulteriori risorse potranno derivare alle province dalla valorizzazione del loro patrimonio immobiliare non necessario all’esercizio delle funzioni fondamentali: gli immobili potranno essere venduti o affittati tramite il fondo immobiliare esistente presso il Ministero dell'Economia e finanze, in modo da ricavarne risorse per le proprie finalità istituzionali”.

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