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Referendum il "testimonial" Gnassi ammette "sconfitta netta, indiscutibile, dolorosa"

Il sindaco di Rimini si era espresso in prima persona a favore del Sì nel Referendum Costituzionale

Questa volta "l'icona" Andrea Gnassi non ha portato bene. Il sindaco di Rimini, trionfatore per il Partito Democratico la scorsa primavera al primo turno alle elezioni amministrative e spesso citato da Matteo Renzi come esempio positivo di riconferma al secondo mandato, si è speso in prima persona per il Sì al referendum costituzionale. Con tanto di "messaggio spot" andato in onda su un noto tg nazionale in orario serale. E oggi ammette la "sconfitta netta, indiscutibile, dolorosa nelle proporzioni". Con una partecipazione al voto "enorme - ci tiene a evidenziare - un valore vero in tempi di relazioni tra politica e cittadini improntati al completo disincanto". In Romagna l'affluenza supera la media nazionale di quasi 10 punti. Tra i quattro Comuni principali, stacca tutti Cesena con il 79,5%. A seguire Ravenna con il 75,7%, Forlì con il 75,6% e Rimini con il 73,7%. Il Sì la spunta nei primi tre, rispettivamente con quasi il 54%, quasi il 51% e il 53,6%, mentre nella città di Fellini il No ottiene il 52,8%. A livello nazionale è al 60% e secondo Gnassi esprime "molto probabilmente un giudizio politico più largo". Il "pericolo immediato e reale - avverte- è quello di affrontare da oggi una fase politica e istituzionale molto difficile". Dunque serve "un gigantesco senso di responsabilità. Mi auguro che la legge di Bilancio, i provvedimenti per la costruzione di nuove scuole, le misure contro il dissesto idrogeologico, tutti i temi che toccano in concreto le città, Rimini compresa, non siano gettati nel frullatore". Un messaggio anche per il Partito Democratico: "La dialettica interna post voto, necessaria, non può essere l'occasione per una mera, semplice, esclusiva dinamica congressuale e correntizia". L'Italia va infatti cambiata "radicalmente"
(Agenzia Dire)

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