rotate-mobile
Politica

Renzi: "No alla rete 5G sulla spiaggia di Rimini, serve studio su potenziali danni"

Il consigliere comunale di Fratelli d'Italia contrario al progetto di installare le celle da Piazzale Boscovich a Miramare

La prossima generazione della rete mobile, quella che abiliterà la Internet of things e aumenterà ulteriormente la velocità di trasferimento dei dati, è nella fase iniziale della sperimentazione sul territorio. Prima negli Stati Uniti, poi via via in tutto il mondo, con l’Italia inclusa già nel corso del 2018. Nel prossimo triennio, insomma, se tutto procede secondo le attese assisteremo all’arrivo della rete 5G su larga scala. A Rimini, entro il mese verrà, presentato dal Consorzio Spiaggia Rimini network alla Amministrazione Comunale il progetto che prevede sui 7 Km. di spiaggia, da Piazzale Boscovich a Miramare, l’installazione di 160 pali, di cui 80 in riva al mare e altrettanti in zona cabine dotati delle nuove video camere e delle illuminazioni come deterrenti alla criminalità. Un progetto che, però, non trova il consenso del consigliere comunale di Fratelli d'Italia, Gioenzo Renzi.

"E' da rilevare - spiega Renzi - che gli 80 pali in zona cabine saranno dotati anche delle microcelle a cui si potranno appoggiare gli operatori telefonici che avranno la tecnologia 5G. Sono d’accordo con l’installazione della illuminazione e della video-sorveglianza, come già sostenuto con una Mozione ed Odg per la sicurezza e la legalità sulla nostra spiaggia, “bocciati” allora dalla Giunta e dalla maggioranza  nel Consiglio Comunale tematico del giugno 2015 contro l’abusivismo commerciale. Invece, ritengo necessario conoscere gli effetti per la salute umana sull’esposizione alle radiazioni di alta frequenza wireless di quinta generazione 5G, la nuova tecnologia introdotta in Italia dal 1 gennaio scorso. Parlamentari, Amministrazioni Comunali, migliaia di cittadini con petizioni chiedono al Governo di non consentire autorizzazioni di  infrastrutture tecnologiche e dispositivi 5G fino a quando non verrà scongiurato con studi scientifici il pericolo per la salute pubblica".

"E’ in corso dal 2018 - prosegue il consigliere comunale - una campagna nazionale di opinione pubblica promossa dall’alleanza italiana “Stop 5G” sulla base di autorevoli studi scientifici in Italia (Istituto Ramazzini di Bologna) e all’estero che chiede al Governo di applicare il Principio di Precauzione, di fermare la fase sperimentale del 5G nelle 9 città pilota (Roma, Milano, Torino, Genova, Cagliari, l’Aquila, Bari, Prato, Matera ), di non alzare i valori limite nella soglia di legge d’irradiazione elettromagnetica e di minimizzare il rischio sanitario, promuovendo uno studio epidemiologico sui campi elettromagnetici. Pertanto, con l’interrogazione consigliare di ieri sera, ho chiesto al Sindaco, quale garante della incolumità pubblica, di astenersi dall’autorizzare l’installazione della tecnologia 5G che potrebbe comportare l’aumento delle emissioni dei campi elettromagnetici e delle radiofrequenze rischiose in particolare per i bambini, le donne incinte, i neonati, gli anziani, i malati, i portatori di protesi e pacemaker. Al fine di prevenire i pericoli per la salute dei cittadini e turisti, per la salvaguardia dell’ambiente e del territorio, in base al principio di precauzione. In attesa della produzione di garanzie scientifiche che ne attestino la compatibilità con l’incolumità fisica delle persone e la sicurezza di tutto l’ambiente urbano".   
 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Renzi: "No alla rete 5G sulla spiaggia di Rimini, serve studio su potenziali danni"

RiminiToday è in caricamento