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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Riassetto istituzionale, PD e amministratori per la difesa della specificità riminese

Dopo la mobilitazione su Imu e patto di stabilità, il Partito democratico di Rimini continua il lavoro con i sindaci e la Provincia per difendere la specificità riminese e il territorio nella partita del riassetto istituzionale

Dopo la mobilitazione su Imu e patto di stabilità, il Partito democratico di Rimini continua il lavoro con i sindaci e la Provincia per difendere la specificità riminese e il territorio nella partita del riassetto istituzionale e dei tagli alla spesa. Mentre ieri a palazzo Chigi si teneva la lunga riunione fra il premier Mario Monti e i ministri sulla spending review, a Rimini il segretario provinciale PD Emma Petitti ha incontrato il presidente della Provincia Stefano Vitali e i primi cittadini dei Comuni del riminese (presenti fra gli altri Andrea Gnassi, Mauro Morri, Giorgio Pruccoli, Claudio Battazza, Piero Cecchini, Stefano Giannini, Daniele Amati, Franco Antonini). Si è trattato di un incontro preliminare in vista del confronto che si terrà a breve con la Regione e i rappresentanti regionali PD, e successivamente con le federazioni PD della Romagna.

E proprio ieri è emerso che a rischio non sono solo Questura e Prefettura: la bozza messa a punto dai tecnici del ministero della Giustizia porterebbe alla chiusura di oltre 280 uffici giudiziari, tra tribunali, procure, e sezioni distaccate. Il criterio sarebbe mantenere tre tribunali per ognuno dei 26 distretti di Corte d'appello (quello di Bologna comprende il territorio dei circondari dei Tribunali di Bologna, Ferrara, Forlì, Modena, Parma, Piacenza, Ravenna Reggio Emilia e Rimini).
“Con i nostri sindaci e la Provincia ci troviamo a giocare una partita in cui di volta in volta vengono cambiati parametri e punti di riferimento – spiega Emma Petitti -. Non possiamo permetterci di subire il riassetto istituzionale, vogliamo essere protagonisti come stiamo facendo sul tema delle Unioni dei Comuni. Per questo nel processo di accorpamento delle Province difendiamo la specificità riminese, che con i suoi 17 milioni di presenze non può essere ricondotta ai calcoli burocratici con cui il Governo sta pensando di cancellare le Province e gli altri organi territoriali. Non può essere un decreto a dare risposta al riordino istituzionale, dobbiamo essere noi a fare la 'rivoluzione' dal basso puntando ad un vero federalismo”.

PD, Provincia e sindaci riminesi faranno sentire la propria voce con un documento congiunto che sarà portato al confronto con la Regione Emilia-Romagna e con i territori e le federazioni PD della Romagna. Intanto alcuni paletti sono già stati posti nell'incontro di ieri, riassume Petitti. “Su tutti, la rivendicazione della specificità riminese e la difesa del suo patrimonio e dei suoi servizi, dall'aeroporto alla Fiera, dai palacongressi alla sanità. Qualsiasi ipotesi di Asl unica, ad esempio, deve venire solo dopo la riforma istituzionale e una volta chiarita la dimensione della nuova provincia. C'è poi la questione dell'organizzazione territoriale di Prefettura, Questura, dei comandi delle Forze dell'ordine, della Giustizia. E' già sottodimensionata oggi, e rischia di arrivare ad un punto di non ritorno”.

PD e amministratori chiedono inoltre di ridurre decisamente la burocrazia e i costi iniziando dalla razionalizzazione della pletora di enti di secondo livello. “Per agenzie, consorzi, aziende, autorità, enti, società è tempo di una radicale semplificazione amministrativa, rappresentano un costo economico e burocratico non più sostenibile. La stragrande maggioranza delle loro funzioni potrebbe essere svolta dai comuni medio-grandi con le strutture che già possiedono”.
Univoco l'orientamento emerso dall'incontro di ieri. “Se l'iter sul riassetto istituzionale e la spending review va avanti, l'unica strada da percorrere è l'area vasta, da noi sostenuta da sempre”.
 

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