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Aperta l'assemblea nazionale dell'Anci, Gnassi: "Ai sindaci più responsabilità e più autonomia"

Il primo cittadino di Rimini apre l'assise degli amministratori locali: "Serve un patto con lo Stato centrale"

Si è aperta alla Fiera di Rimini la 35esima assemblea nazionale dell'Anci che vede per la quarta volta consecutiva
la partecipazione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella in apertura dei lavori. L'Assemblea dell'Associazione quest'anno si intitola ''Prima  cittadini. Sindaci, fuori dal luogo Comune''. Saranno in tutto nove le sessioni tematiche della plenaria, tre le tavole rotonde e circa 90 i  relatori presenti. La kermesse dei sindaci, che si svolgerà fino a  giovedì, ruoterà intorno ad alcune parole chiave della Costituzione:  lavoro, uguaglianza, cultura, salute, ambiente, identità ed autonomia. "Un patto con lo Stato centrale: più responsabilità e più autonomia, in cambio del rispetto dell'equilibrio di bilancio. Più autonomia organizzativa, fiscale e d'investimento, in cambio del rispetto e del contributo all'equilibrio dei conti del Paese". Da 'padrone di casa', il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, apre la 34esima assemblea nazionale dell'Anci nel quartiere fieristico della città, sottolineando che "Rimini è la casa degli italiani: un italiano su due ci è stato o per vacanza o per lavoro". E rimarcando come il momento sia "delicato e particolare" per il rapporto tra Stato centrale e enti locali. Da qui il tutoli dell'assemblea 'Prima cittadini'. I Comuni, prosegue, sono "la faccia e il portone riconoscibile e sempre aperto per i cittadini". Tuttavia "da almeno 15 anni si è progressivamente affievolita l'idea stessa di istituzione. Si sono creati muri alti tra diversi livelli istituzionali, a volte in un crescente senso di sfiducia reciproca". Prima l'annuncio di tagli fiscali per poi costringere gli Enti locali alla parte dei 'cattivi', aumentando i tributi per non morire. E oggi la questione del bando periferie. Insomma un rapporto tra governo centrale e locale "frastagliato".

Però i sindaci non possono permettersi, prosegue Gnassi, di non cambiare e il tema è "come permettere alle città di interpretare il cambiamento e non subirlo". Come permettere alle città di avere risorse e strumenti per cambiare. Occorre cercare e progettare connessioni. Connessioni che producano comunità e ricostruiscano comunità intorno a modelli integrati di sviluppo a forte innovazione". Da qui la richiesta di "un patto con lo Stato centrale", perchè "queste fasce tricolori che portiamo non rappresentano il nostro schieramento politico, ma le nostre comunità e il nostro Paese. Per noi sindaci non è una novità ma anche stavolta non rinunceremo, per stanchezza o disillusione, a dare il nostro contributo. Anche noi siamo prima di tutto cittadini italiani". Fellini, conclude, diceva: "Tutto si immagina". E allora "sarebbe bello immaginare un paese che accompagnasse davvero, e tutti i giorni, le sue città e i suoi comuni a trasformare l'immaginazione e il lavoro dei suoi sindaci in città visibili e servizi concreti". 

L'INTERVENTO DEL PRESIDENTE MATTARELLA - "Un grazie molto sentito desidero rivolgere anche al sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, che ci accoglie nella sua città con la sua straordinaria e dinamica cultura dell'ospitalità". Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, celebra la città rivierasca, durante il suo intervento alla 35esima assemblea nazionale dell'Anci. "Va ribadito - ha poi aggiunto - che non ci sono, e non possono esserci cittadini di serie A e cittadini di serie B. Lo sforzo di superare gli ostacoli, di abbattere le barriere che impediscono pienezza e uguaglianza dei diritti costituisce un dovere costituzionale a cui continuamente siamo richiamati. Questo riguarda anche le condizioni delle aree interne del Paese, di chi vive nelle piccole isole, nei centri rurali, oppure in collina e in montagna. La distanza dalle reti autostradali, le difficoltà di trasporto, e dunque di accesso a servizi essenziali, non possono diventare impedimenti strutturali a usufruire di una cittadinanza degna di questo nome. L'approvazione della legge sui Piccoli Comuni è stata un passo avanti importante. Ma l'attenzione non va ridotta rispetto a un problema che resta nevralgico per l'unità del Paese. Incoraggiare la permanenza, e il ritorno, nei borghi e nei piccoli centri, rafforzare i servizi, sostenere progetti per valorizzare le economie locali e per favorire il turismo sono obiettivi che non vanno cancellati dall'agenda dei governi regionali e nazionale".

"Si registrano minacce e intimidazioni nei confronti di sindaci - ha proseguito il Presidente. - Nessuno può permettersi di minimizzare. Quando un sindaco viene minacciato, o fatto bersaglio di atti intimidatori, è l'intera Repubblica che viene minacciata e colpita. Nessun sindaco deve essere lasciato solo quando la criminalità, l'illegalità, la corruzione aggrediscono il circuito democratico più vicino al cittadino. Comincia qui la credibilità del nostro sistema. E' altamente positivo che l'Anci abbia raggiunto un'intesa con il governo, in modo da confermare i finanziamenti previsti all'interno del Programma di riqualificazione delle periferie. Investire sulle città vuol dire investire sull'innovazione e sul futuro del Paese. Le periferie meritano impegno e progettualità. Occorre restituirle a una piena vita cittadina sottraendole al rischio di degrado e di disgregazione sociale. I bilanci in equilibrio, l'efficienza dei servizi, i diritti garantiti ai cittadini, la sinergia tra pubblico e privato, in modo che crescano le opportunità per tutti, sono sfide a cui nessuna amministrazione può sottrarsi: il Comune e la Provincia come la Regione e lo Stato".

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