Rimini Coraggiosa: "Riparte la stagione balneare, la tutela dei lavoratori al primo posto"
"Non ci si sorprenda se non si trovano lavoratrici e lavoratori nel comparto turistico, la storia e le storie di sfruttamento sono purtroppo ben note e li tengono lontani"
"Sabato inizia ufficialmente la stagione balneare 2022. Come Rimini Coraggiosa chiediamo che la sicurezza e la tutela e la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori che operano nel mondo del turismo vengano messe al primo posto in questo periodo di ripartenza economica. Quella del lavoro grigio e nero è una piaga che umilia lavoratori e lavoratrici e li mantiene in una situazione di precarietà intollerabile. Le conseguenze del lavoro nero sono anche un danno per l’attrattività turistica e vanno a discapito di tutte le attività commerciali, non solo per la concorrenza sleale ma anche perché danno una rappresentazione negativa della nostra città": è la presa di posizione di Marco Tonti, consigliere Rimini Coraggiosa al Consiglio comunale di Rimini.
"Non ci si sorprenda se non si trovano lavoratrici e lavoratori nel comparto turistico, la storia e le storie di sfruttamento sono purtroppo ben note e li tengono lontani. Per questo è necessario che si riqualifichi energicamente l'attività turistica anche sul piano della dignità e della qualità del lavoro, così come quella abitativa per dipendenti, se si vuole attivare un circuito virtuoso tra lavoro e impresa che vada a vantaggio di tutti i soggetti e anche della collettività riminese. L’attività ispettiva inoltre è fondamentale per l’emersione del lavoro nero e dovrebbe essere potenziata perché molte situazioni possano essere individuate sul nascere prima che si trasformino in gravi violazioni", sempre Tonti.
E conclude: "È condivisibile la nuova ordinanza balneare 2022 del Comune di Rimini nell'aspetto che mira ad ampliare i servizi in spiaggia dando la possibilità di permanenza nelle strutture balneari fino alle 22, con la speranza che questa possibilità aumenti le assunzioni e non un maggiore sfruttamento. Il rispetto dei diritti e la qualità non solo dell’offerta ma anche della vita lavorativa devono essere al centro della cultura del nostro territorio, un valore primario con cui qualificarsi agli occhi del mondo".