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Elezioni regionali, l'analisi di Bruno Galli sul commercio, tra negozi chiusi, tasse e abusivismo"

"Gli albergatori chiedono fondi regionali per la ristrutturazione, poiché quelli stanziati finora non sono sufficienti"

L'attività del commercio tra disagi e preoccupazioni. Su questo fronte e su quello che potrà fare la Lega interviene Bruno Galli, candidato capolista della Lega alle prossime elezioni regionali. “In primis spiegare che la parola Commercio si declina in decine di sfaccettature. L’eccesso dei controlli, la concorrenza sleale e la preoccupazione per un abusivismo che dilaga ovunque a dispetto di regole che esistono e devono essere solo applicate, basti pensare alla polemica delle feste in collina che avviene ogni estate in cui agriturismi o aziende vinicole si trasformano in ristoranti e discoteche all’aria aperta. Eppure dovrebbe vigere il leit motiv ‘Stesse regole e stesso mercato’”.

Nel settore immobiliare “gli agenti stessi fanno pressione affinché entri in vigore la cedolare secca al 21% sugli affitti commerciali senza la quale piccoli negozi e botteghe rischiano la chiusura. Gli albergatori chiedono fondi regionali per la ristrutturazione ed il miglioramento delle strutture, poiché quelli stanziati finora non sono sufficienti ed hanno regole d’accesso che privilegiano solo alcuni e ad esempio i piccoli albergatori sono tagliati fuori dal gioco”. Continuando “Il settore turistico è chiaramente il più importante ma non è solo spiagge o albergatori. Ci dimentichiamo che abbiamo bisogno di Tour Operator nuovi, Agenzie Viaggi, nuove clientele estere che lascino qualcosa sul territorio. Non si parla del settore delle Guide Turistiche, manca un elenco chiaro su quante in regione e quante lavorino. Manca ancora una legge sulla Guida nazionale: ma c’è lavoro per tutti? E’ riconosciuta ad esse la dignità nel lavoro? “Quel che è necessario – secondo me - è il blocco dei corsi di formazione sia per Accompagnatore che per Guida”. Lotta alle agenzie fasulle con il coinvolgimento della Polizia locale e soprattutto una soluzione per trovare a Rimini un punto di carico e scarico sicuro per i turisti. Rimini presunta capitale del turismo? Zero. “Penso all’aeroporto – conclude Galli - con il grande problema dei parcheggi, con una struttura societaria che dobbiamo capire se riuscirà a sostenere i proclami di inizio gestione con risultati efficaci. Chiudo con il dramma dei negozi che abbassano la saracinesca. In Italia ci sono 657mila negozi sfitti vale a dire 7 miliardi di entrate in meno. Assurdo. Molte imprese chiudono, bisogna trovare soluzioni per agevolare le fidejussioni incentivando anche la qualità. E almeno per 10 anni basta con i centri commerciali, disponendo invece uno statuto chiaro e definitivo per gli outlet”.

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