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Sullo spostamento del campo nomadi è scontro tra Gnassi e la Lega

Gli esponenti del Carroccio giudicano l'intervento del sindaco di Rimini "fuori luogo e discriminante"

Non accenna a diminuire la polemica la polemica sullo spostamento del campo nomadi di via Islanda e, dopo le affermazioni del sindaco di Rimini Andrea Gnassi che ha accusato di "strumentalizzare" il progetto sulle micro aree, a gettare ulteriore benzina sul fioco ci ha pensato il Segretario provinciale della Lega Nord, Bruno
Galli. “Gnassi si arrampica sugli specchi e perde di vista i propri cittadini” ha attaccato l'esponente del Caroccio che parla di Westernazioni fuori luogo che di certo non gli fanno onore. Forse Gnassi dimentica che un Sindaco è, prima di tutto, il portavoce delle istanze dei propri cittadini. E i riminesi, nel caso non l’avesse ancora capito, i nuclei rom e sinti che questa Amministrazione si ostina a difendere con ogni mezzo, non li vogliono. Punto. Su questo non c’è arringa che tenga; figuriamoci poi l’allusione a presunte teorie strumentali o complottiste. Gli
ultimi consigli comunali hanno dimostrato come il No al progetto delle microaree provenga prima di tutto dai riminesi, e non dall’ultimo dei consiglieri di minoranza, magari proprio della Lega. I cittadini e le famiglie di Gaifona, Grottarossa, Corpolò e Primo Maggio non intendano piegarsi alle politiche di questa Giunta che ha smarrito la bussola e, cosa ancor più grave, sta perdendo tempo e risorse".

"Tempo – continua il segretario del Carroccio – che dovrebbe essere impiegato per affrontare l’emergenza sicurezza o il degrado che investe moltissimi quartieri del riminese. Tutto fuorché incaponirsi nella ricerca di “…soluzioni abitative fisse o mobili per le 11 famiglie rom residenti, distribuite omogeneamente sul territorio comunale per favorirne la piena integrazione”. Tutto fuorché martellarci con soluzioni che nessuno condivide". Galli infine lancia un appello al Sindaco del Pd Andrea Gnassi e chiede rispetto. Non nei confronti della Lega ma dei riminesi. Perché nell’affermare che i nomadi del campo di via Islanda sono più riminesi di molti altri, Gnassi
si è dimostrato sordo e inadatto al ruolo che riveste.  Per questo lo invito nuovamente a mettere da parte l'orgoglio e a fare un passo indietro nella realizzazione di questo imbarazzante progetto. Forse, caro Sindaco, non è troppo
tardi".
 

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