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"Romagna mia" compie 60 anni, Arlotti si appella a Rai e ministro: "Risalto alle celebrazioni"

Martedì pomeriggio alla Camera il deputato PD riminese Tiziano Arlotti è intervenuto per commemorare l'anniversario e per sollecitare ministero dei Beni culturali e RAI a celebrare adeguatamente la ricorrenza

Il 2 giugno del 1954 il maestro Secondo Casadei scriveva «Romagna mia», il celebre valzer divenuto in breve tempo un successo nazionale e internazionale. Martedì pomeriggio alla Camera il deputato PD riminese Tiziano Arlotti è intervenuto per commemorare l'anniversario e per sollecitare ministero dei Beni culturali e RAI a celebrare adeguatamente la ricorrenza.

"Vero e proprio inno della Romagna, «Romagna mia» entra a buon diritto fra i brani che hanno fatto la storia della musica popolare in Italia e nel mondo, con 5 milioni di copie del brano vendute nonché il pezzo più eseguito - ha esordito il parlamentare -. Da sabato 31 maggio sono iniziate le celebrazioni del sessantesimo anniversario di «Romagna mia» e proseguiranno per tutta l'estate in Romagna, in Italia e anche all'estero. La popolarità di questo vero e proprio inno della Romagna è altresì stata amplificata dalle innumerevoli esecuzioni e dagli adattamenti degli interpreti più famosi che nel corso dei suoi sessant'anni di vita hanno fatto conoscere al pubblico un genere musicale che ha varcato i confini della Romagna per diventare un fenomeno culturale. «Romagna mia» appartiene davvero al patrimonio culturale del nostro Paese, è una canzone universale e celebrarne i sessant'anni significa non solo festeggiare una canzone popolare ma soprattutto riconoscerne gli aspetti culturali legati al linguaggio, alla poesia, all'appartenenza ad una terra. Non a caso, trasmissioni in passato hanno dedicato cicli di puntate alle origini del liscio e alla sua evoluzione attraverso le sue figure fondamentali, come appunto Secondo Casadei".

"Il Corriere della Sera del 22 maggio 2004, in occasione del cinquantenario di «Romagna mia», riportava le parole del cardinale Ersilio Tonini, ricordando lo stupore del cardinal Casaroli che, dopo il viaggio di Papa Giovanni Paolo II a Forlì, chiese cosa fosse successo al Papa dal momento che al ritorno a Roma fu sentito spesso canticchiare proprio «Romagna mia» - ha ricordato Arlotti -. Il maestro Secondo Casadei, che fu ribattezzato lo «Strauss di Romagna», può essere considerato ambasciatore della cultura e del turismo romagnolo nel mondo e ancora oggi le edizioni musicali Casadei sonore sono custodi preziose di oltre mille composizioni del maestro. Credo sia perciò doveroso che il Ministero dei beni culturali, anche in collaborazione con la rete degli istituti italiani di cultura e le ambasciate d'Italia all'estero, dia il giusto risalto alla celebrazione del sessantesimo anniversario di «Romagna mia», così come la RAI, attraverso i propri canali radiotelevisivi, anche se sollecitata, ad oggi non mi sembra che abbia dato risposta".

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