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Servizio postale a giorni alterni, il deputato Arlotti interroga il ministro Guidi

“E’ al vaglio dell’Agcom, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, la possibilità di realizzare nel nostro Paese la consegna a domicilio per giorni alterni", ricorda Arlotti

No alla consegna a domicilio della corrispondenza a giorni alterni. Una proposta che avrebbe conseguenze pesanti anche sulla consegna dei quotidiani e di periodici a casa degli abbonati nei piccoli Comuni rurali già largamente svantaggiati. E’ ciò che chiede l’interrogazione presentata al ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, dal deputato Pd riminese Tiziano Arlotti, che raccoglie l’allarme lanciato dalla Federazione Italiana Settimanali Cattolici e dal settimanale “Il Ponte” e ha già ricevuto la sottoscrizione di una trentina di colleghi parlamentari. 

“E’ al vaglio dell’Agcom, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, la possibilità di realizzare nel nostro Paese la consegna a domicilio per giorni alterni – ricorda Arlotti -. Una novità che colpirebbe in 3 tranche il 25% dei Comuni italiani sotto i 30mila abitanti e sotto i 200 abitanti di densità km/q, coinvolgendo oltre 5.200 Comuni su poco più di 8.000 e oltre 15 milioni di cittadini: nella sola Provincia di Rimini sarebbero interessati 14 Comuni su 27, ovvero tutta l'alta Valmarecchia e la Valconca con i Comuni già più svantaggiati”.

Con l’adozione di questo nuovo piano da parte di Poste, l’Italia rischierebbe tra l’altro una procedura d’infrazione da parte dell’Ue, come anticipato a Poste e all’Agcom in una lettera informale fatta recapitare nei primi giorni di giugno, il cui contenuto è stato diffuso dai media. “Lo Stato da tempo versa alle Poste un contributo per coprire parte dei costi del servizio universale – prosegue il deputato – e la Federazione Italiana Settimanali Cattolici ha già espresso la propria contrarietà all’eventuale recapito a giorni alterni dei “prodotti editoriali periodici quotidiani” ipotizzato dal documento “Consultazione pubblica sull’attuazione di un modello di recapito a giorni alterni degli invii postali rientranti nel servizio universale” del 27 marzo 2015. Senza il servizio universale (la consegna a domicilio 5 giorni su 7) vi sarebbero conseguenze pesanti sulla consegna dei quotidiani e di periodici a casa degli abbonati, con la penalizzazione dei giornali quotidiani e settimanali, spediti via posta, che basano il loro rapporto con gli abbonati sulla puntualità del recapito domiciliare”.

Non pare certamente appropriata la proposta di applicare la tariffa prioritaria, ritenuta dalla FISC provocatoria e fuori mercato, conclude Arlotti, che chiede quindi al ministro Guidi di “intervenire urgentemente per  continuare a garantire il servizio postale universale in quella parte d’Italia che già svantaggiata e mantenere in vita le voci del territorio e quelle che favoriscono il pluralismo e la democrazia”. 

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