Smog, "risultati deludenti. Rafforzare misure anti inquinamento"
Il consigliere del Pdl Vecchi chiede quindi alla Giunta regionale i principali motivi per i quali i risultati conseguiti nel 2012 sono stati “così scadenti” e quali iniziative intenda intraprendere
Sono “scadenti” i risultati conseguiti in Emilia-Romagna in tema di qualità dell’aria, nonostante la Regione fin dal 2002 abbia attivato misure finalizzate alla riduzione delle emissioni delle polveri Pm10 e di biossido di azoto (No2) con specifici accordi di programma sottoscritti con le Province e i Comuni con popolazione superiore ai 50 mila abitanti. È quanto sostiene Alberto Vecchi (Pdl) in un’interrogazione presentata in Regione nella quale ricorda che gran parte delle centraline emiliano-romagnole “hanno rilevato aria irrespirabile con picchi come nel caso della stazione Flaminia a Rimini, 88 volte oltre il limite consentito".
Il consigliere chiede quindi alla Giunta regionale i principali motivi per i quali i risultati conseguiti nel 2012 sono stati “così scadenti” e quali iniziative intenda intraprendere, al di là degli accordi di programma intercorsi, per riportare i livelli di Pm10 e No2 entro i limiti di legge. Vecchi sollecita poi l'esecutivo a "fare quanto possibile per l’archiviazione della procedura di infrazione comunitaria in corso".
Rispetto poi alle misure fin qui adottate dalla Regione, l'esponente del Pdl segnala che in alcuni comuni che hanno aderito all’accordo per la qualità dell’aria e promosso domeniche ecologiche e blocchi del traffico infrasettimanale sarebbe permessa la circolazione di mezzi pubblici datati 1996, altamente inquinanti in quanto sprovvisti di filtri antiparticolato, nelle zone a traffico limitato. Vecchi chiede quindi riscontro su quanto segnalato e nel caso di conferma vuole sapere quali sono i comuni emiliano-romagnoli con più di 50 mila abitanti che utilizzano mezzi pubblici non provvisti dei filtri antiparticolato e quali iniziative intenda assumere la Regione nei confronti delle amministrazioni comunali che risultassero “negligenti” rispetto agli accordi presi.