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Stop a pubblicità sessiste e discriminatorie sui manifesti pubblicitari, il plauso di Nadia Rossi

Il consigliere del Pd: “Emendamento Pd al DL infrastrutture prima pietra su cui costruire una comunicazione pubblicitaria moderna e non discriminatoria. A Rimini protocollo in tal senso già nel 2012”

 Via libera al Senato all’emendamento a prima firma Alessia Rotta, deputata Pd, al Decreto Infrastrutture che blocca le pubblicità su strade e veicoli dal contenuto sessista, violento o con stereotipi di genere. Prevede anche lo stop a messaggi offensivi, lesivi del rispetto delle libertà individuali, dei diritti civili e politici, del credo religioso, dell’appartenenza etnica oppure discriminatori con riferimento all’orientamento sessuale, all’identità di genere, alle abilità fisiche e psichiche.

“È un primo passo verso uno stop definitivo a messaggi odiosi che sono veicolati attraverso la pubblicità. Non si tratta in alcun modo di limitare la comunicazione, ma di rendersi conto di quanto anche la pubblicità possa incidere nella formazione del pensiero dei più giovani e della società, andando a colpire le minoranze, i più deboli e quindi i più vulnerabili. Un messaggio discriminatorio può contribuire ad alimentare comportamenti violenti e fenomeni come disturbi alimentari, squilibri emotivi, psichici. – commenta la consigliera regionale Pd Nadia Rossi – Già nel 2012, da Assessora alle politiche di genere del Comune di Rimini, avevo lanciato la proposta di quello che è divenuto il ‘Protocollo contro la pubblicità sessista e lesiva della dignità dei generi’ sottoscritto dalle più importanti agenzie pubblicitarie del territorio, dai media e successivamente da grandi aziende locali. Fu un grande e importante lavoro condotto dal Comune che nasceva con il proposito di mantenere alta l’attenzione verso ogni forma di comunicazione pubblicitaria che tende a costruire un senso comune maschilista o con elementi di omofobia e transfobia. Un protocollo ancora molto attuale”.

“L’emendamento Pd al decreto infrastrutture agisce sulle pubblicità lungo le strade e sui veicoli, non è onnicomprensivo di tutte le pubblicità sessiste e denigratorie che circolano anche sul web o sui giornali. Mi auguro che si vada in questa direzione, studiando le metodologie più efficaci e coinvolgendo un ampio pubblico di portatori di interesse. Si può fare comunicazione inclusiva e marketing senza offendere, denigrare, discriminare. – prosegue Rossi che conclude – basta puntare sulle professionalità e le competenze giuste. La società sta andando verso una direzione nuova e la politica deve interpretare ed agevolare questo cambiamento, non ostacolarlo”.

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