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Stop alla riforma delle concessioni balneari, l'ira di Pizzolante

Il parlamentare riminese di Alternativa popolare, in attesa dell'assemblea di domani a Rimini di Oasi Confartigianato, commenta lo stop alla riforma

L'unico modo per evitare di andare subito a gara è che il prossimo governo "riprenda in mano la legge delega". Sergio Pizzolante, parlamentare riminese di Alternativa popolare, in attesa dell'assemblea di domani a Rimini di Oasi Confartigianato, commenta lo stop alla riforma delle concessioni balneari, rispedendo al mittente le accuse del collega di Forza Italia, Massimo Palmizio. Intervistato dall'agenzia Dire, definisce "stupidaggini" le affermazioni dell'ex compagno di partito su valore commerciale d'impresa, periodo transitorio e altro ancora. "Il problema di Palmizio non è solo che dice bugie - spiega Pizzolante - ma è la totale e risaputa incompetenza". Insomma in fatto di spiagge "non sa di cosa parla. Si occupa della questione a tempo perso e dice cose sgradevoli. Non si dovrebbe mai scendere a questi livelli", sottolinea, specie se a Riccione e Rimini Forza Italia è rispettivamente al 4% e al 7%. Il valore d'impresa era stato inserito, argomenta il parlamentare, "non perchè contrattato con qualche burocrate di Bruxelles ma perchè c'è la sentenza Laezza della Corte di giustizia europea" in materia di giochi a riconoscere il valore d'impresa ai concessionari in scadenza. "Se Palmizio studiasse lo saprebbe". Per quanto riguarda inoltre la proroga al 2020, prosegue Pizzolante a smontare le affermazioni di Palmizio, "tecnicamente non esiste" in base alle sentenze dei tribunali europei. "Sono bugie che prendono in giro gli operatori. Le concessioni sono in vita perchè io e il dem Tiziano Arlotti abbiamo fatto inserire una norma nel decreto Enti locali perchè fossero legittime nelle more della nuova legge".

Legge, passa al contrattacco, che "si è bloccata per responsabilità di alcune associazioni di categoria e di Forza Italia. E ora tutto è a rischio". Dunque se si andrà a gara subito la responsabilità è del centrodestra. "Pericoloso" anche sostenere che le spiagge non rientrano nella direttiva Bolkestein, continua Pizzolante, anche qui ci sono le sentenze dei tribunali. Infine il periodo transitorio: "Sarebbe stato definito dai decreti attuativi, ma se non si approva la legge delega come lo si contratta in Europa?", conclude Pizzolante ribadendo la strada maestra per evitare le evidenze pubbliche immediate: "Con la prossima legislatura si riprenda subito in mano la legge".

Pronta la replica dell'onorevole Palmizio: "Il ddl 'ammazzabalneari' non si farà per merito delle forze unite di centrodestra". Hanno infatti "bloccato il pericoloso tentativo di fare passare una legge delega che iniziava proprio con l'accettazione delle evidenze pubbliche". E il parlamentare e coordinatore di Forza Italia dell'Emilia-Romagna, Massimo Palmizio, non può che esultare. Ribadendo che invece di essere "la salvezza per le imprese balneari italiane", come sostengono i colleghi Sergio Pizzolante di Alternativa popolare e Tiziano Arlotti del Partito democratico, è "una trappola mortale dalla quale non si sarebbe più usciti". E infatti la consistenza del cosiddetto "periodo transitorio" non è mai stata svelata. "Questi signori - attacca Palmizio - ci dovrebbero spiegare come si può immaginare un'impresa a tempo e cioè con una scadenza, con un conto alla rovescia che incombe anno dopo anno sulla vita e sulle scelte imprenditoriali". Non solo, prosegue. Altri principi, quali il valore commerciale delle aziende e la professionalità acquisita, erano "già stati rigettati dalla direttrice del Mercato Interno Lowri Evans al nostro sottosegretario Sandro Gozi", che ha non avviato un confronto con il commissario europeo, "limitandosi a confrontarsi con questa funzionaria della Commissione, con l'obiettivo di trovare nella Comunita' europea dei capri espiatori". Eppure "i sinistri" Pizzolante e Arlotti hanno continuato a fare credere che questi sarebbero stati "principi paracadute per gli attuali imprenditori. Tante bugie smentite da fatti e documenti".

L'unica proroga che oggi è legge dello Stato, conclude Palmizio, è "quella al 2020 e non firmata da Pizzolante o Arlotti, che ha consentito agli imprenditori balneari di essere ancora oggi titolari della loro impresa". Una volta al governo il centrodestra si impegnera' "a fare quello che il Governo 'Renziloni' non ha fatto: andare a Bruxelles e confrontarsi con i Commissari competenti per fare comprendere che le concessioni demaniali marittime ai fini turistico ricreativi non fanno parte dell'applicazione della direttiva Bolkestein" in quanto hanno per oggetto "un bene, una superficie, e perche' la risorsa non e' limitata ma ancora molto disponibile". Come fatto da Spagna e Portogallo "che hanno varato Leggi con l'approvazione dei poteri europei a tutela delle loro imprese valorizzandole e tutelandole".
(Agenzia Dire)

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