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Arlotti (Pd): "Dal rapporto sull'economia riminese per ripartire"

"Spero che l’anno che ci lasciamo alle spalle chiuda finalmente questa lunga crisi e soprattutto ci dia la forza e lo slancio per ripartire"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RiminiToday

 "Spero che l’anno che ci lasciamo alle spalle chiuda finalmente questa lunga crisi e soprattutto ci dia la forza e lo slancio per ripartire. Abbiamo registrato il numero più basso di imprese attive, persistono un differenziale occupazionale e una disoccupazione che rispetto all’11,4% del 2013, si riduce nel 2014 dello 0,3% portandosi all’11.1%. Il tasso di occupazione nella nostra Provincia aumenta nl 2014 di uno 0,5% portandosi al 61,4%, ma ben lontano dalle percentuali regionali. In particolare preoccupa il basso livello di occupazione femminile:  53,2% contro il 69,9% di quello maschile, un dato che merita una approfondimento specifico. Così come preoccupa il tasso di disoccupazione giovanile che nella fascia 15-29 anni è al 28,1% (33% femminile) e addirittura al 37,6% nella fascia di età 15-24 anni.

L’aumento moderato del tasso di occupazione e la diminuzione del tasso di disoccupazione sono quindi due fattori che abbisognano di significative conferme nell’anno corrente, viste le leve attivate a livello nazionale su taglio del cuneo fiscale e Jobs act. La costante diminuzione del credito alle imprese (-4,9%)  che, nonostante tutto, anche in questo anno hanno aumentato le esportazioni (+2,4%) consolidando il positivo saldo della bilancia commerciale (+1.164.140.348), denota anche le difficoltà del comparto creditizio, compresso da sofferenze e crediti deteriorati che tolgono preziose risorse per favorire la ripresa degli investimenti. Sicuramente nel riminese  pesano anche vicende che hanno coinvolto istituti di credito locali e, in particolare, la notevole esposizione in investimenti immobiliari.

Il 2015 sarà, sulla base delle previsioni, l’anno di svolta. Per il territorio e  l’economia riminese si presenta la grande opportunità di cogliere una straordinaria fase congiunturale. La presentazione del rapporto sull’economia  riminese, che fa seguito a quello recente di Ires Cgil, rende sempre più necessario stringere quel “patto tra produttori contro la rendita” evocato dal professor Stefano Zamagni, che condivido e reputo necessario per percorrere senza indugio un processo di sviluppo incentrato sulla qualità e la valorizzazione del fattore lavoro, sulla ricerca e l’innovazione, su un modello di sviluppo a consumo contenuto del territorio e proiettato alla sua  tutela e alla messa in sicurezza idraulica, sismica, e al recupero ed efficientamento di tutto il patrimonio edilizio.

Dobbiamo spingere sulla grande opportunità offerta dal Tecnopolo e dalla realizzazione del parco scientifico tecnologico previsto dagli accordi fra Italia e San Marino implementando il supporto alle imprese che innovano ed esportano. Altro versante strategico è  quello del distretto turistico. Con la legge di stabilità abbiamo per la prima volta previsto 220 milioni di euro  per la ristrutturazione delle strutture ricettive, ma dobbiamo andare oltre. Dobbiamo perseguire l’obiettivo di innervare una politica industriale a tutti gli effetti per dare una conseguente strumentazione di politiche, di interventi e di risorse di settore. E’ una sfida che spetta in primo luogo a noi per la nostra storia e per rinnovarla con orgoglio. Il mare, la spiaggia sono elementi imprescindibili che dobbiamo tutelare e promuovere investendo risorse, ma soprattutto capacità di emozionare e rendere attrattiva la nostra offerta attraverso la valorizzazione di un territorio formidabile per ricchezza di paesaggi,  di cultura, di storia, di offerta enogastronomica e di ospitalità diffusa".

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