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Trc e la grana all'interno del Pd, Arlotti: "Sorpreso dall'interrogazione di Anzaldi"

"Sorprendente per questioni di metodo (forse sarebbe più efficace definirli di cortesia istituzionale e di educazione personale) e soprattutto di merito", afferma Arlotti

"Sorprendente". E' l'aggettivo che utilizza il deputato Tiziano Arlotti a commento dell’interrogazione parlamentare dell’onorevole Michele Anzaldi, con oggetto il trasporto rapido costiero. "Sorprendente per questioni di metodo (forse sarebbe più efficace definirli di cortesia istituzionale e di educazione personale) e soprattutto di merito - commenta il parlamentare -. Senza farla troppo lunga, e senza dare a questo ‘scivolone’ più peso di quel che merita, mi limito a ribadire che sarebbe stato sufficiente che il collega colmasse i 10-passi-10 che dividono la sua postazione parlamentare dalla mia, per venire a conoscenza del fatto che quello del TRC è un progetto finanziato dallo Stato Italiano, in avanzatissima fase di realizzazione nella prima tratta Rimini-Riccione, definito ‘opera strategica’ nella sua estensione da Cattolica sino ai Lidi ferraresi nel programma di mandato della Regione Emilia Romagna, il cui nuovo governo si è insediato a fine 2014"

"La realizzazione del sistema di Trasporto rapido Costiero è amministrativamente e legalmente incardinata su un Accordo di programma, che vede firmatari la Regione, i Comuni di Rimini, Riccione, Misano Adriatico e Cattolica, la Provincia di Rimini e Agenzia Mobilità Rimini - continua Arlotti -. Anche recentemente il Coordinamento istituzionale dell’Accordo ha respinto la richiesta di modifiche progettuali, presentate dal sindaco di Riccione con un palese intento ostruzionistico per ragioni politiche, curiosamente identiche a quelle esposte ieri dall’Onorevole Anzaldi. Il Ministero dei Trasporti, incautamente attivato mesi fa dallo stesso sindaco di Riccione, aveva anch’esso respinto al mittente il tentativo".

"Il progetto è stato sottoposto a VIA e ha ogni autorizzazione necessaria. Va ridetto, per i distratti e per chi non vuol sentire, che i lavori per la prima tratta sono in corso, non per sfizio o altro - prosegue l'esponente democratico -. Ma perché quell’opera ha una funzione e un ruolo strategici in ogni pianificazione della mobilità per un territorio che accumula ogni anno 15 milioni di presenze turistiche, ora circolanti solo su auto privata e sulla linea 11(!). Il Trc è il terreno di una semplice, evidente battaglia politica che - fregandosene di finanziamenti, leggi, autorizzazioni e soprattutto utilità per il territorio costiero - non ha alcun pudore di tentare per ‘via politica’ di fermare ciò che finanziamenti, leggi, autorizzazioni e soprattutto utilità hanno già ampiamente stabilito. Questo avrei detto al collega Anzaldi se si fosse degnato di fare 10 passi".

"Se fosse stata troppa fatica io ne avrei fatto 5 nella sua direzione in modo da dimezzargli il disturbo. Oppure, se proprio fosse stato uno sforzo immane, magari prendere il telefono e contattare gli amministratori regionali o il Partito che lo ha messo nel listino regionale della XI Circoscrizione Emilia Romagna o gli elettori riccionesi che hanno dato il contributo alla sua elezione in Parlamento, per evitare una figuraccia dal punto di vista istituzionale e amministrativo - chiosa -. O, peggio, la lettura maliziosa di essersi prestato a una ‘operazione’ dai contorni quantomeno anomali. Tuttavia, come ha più volte ribadito il Segretario e presidente del Consiglio Matteo Renzi, dalla prossima elezione tutti i candidati dovranno mettere la faccia di fronte agli elettori per poi rendere conto del loro operato".

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