Turismo, ilegittimi 19 articoli per eccesso di delega
E il risultato, come sottolinea la deputata Pd Elisa Marchioni in un'interrogazione al ministro per il Turismo, è che «il Codice, che aveva soppresso interamente la legge in vigore sul turismo, la 135 del 2001
“Tanto tuonò che piovve... sul turismo: la Corte costituzionale ha dichiarato incostituzionali 19 articoli del Codice del Turismo che il precedente ministro Brambilla ha varato, nonostante le proteste delle Regioni, cui compete per Costituzione la materia, e senza neppure il parere del Parlamento”. E il risultato, come sottolinea la deputata Pd Elisa Marchioni in un'interrogazione al ministro per il Turismo è che «il Codice, che aveva soppresso interamente la legge in vigore sul turismo, la 135 del 2001, è stato svuotato di larghissima parte dei contenuti e il settore del turismo si trova così in una situazione di incertezza, proprio in un momento nel quale sarebbe necessario rilanciarne le politiche di sostegno, anche innovando e con l'apporto indispensabile delle Regioni».
«Nella pronuncia della Corte Costituzionale n. 214 del 2006 - spiega la parlamentare riminese, referente alla Camera per il turismo del Pd – si sostiene che lo Stato può attribuire funzioni legislative al livello centrale e regolarne l'esercizio, con interventi proporzionati e, in ogni caso, rispettosi del principio di leale collaborazione con le Regioni». Elisa Marchioni interpella il Governo per sapere dal ministro quali ritiene siano «le conseguenze della sentenza sulla legislazione nazionale del turismo», ma sopratutto «quali misure intenda assumere, d'intesa con le Regioni».
La deputata conclude proponendo al ministro di «convocare un tavolo di lavoro che coinvolga regioni, Parlamento, associazioni di categoria del settore, rappresentanti dei sindacati, al fine di rivedere e innovare profondamente la legislazione nazionale del turismo».
