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Urbanistica e nuovo Rue, Renzi (FdI) torna alla carica sulla moschea

Il consigliere: "L'amministrazione comunale nel nuovo Rue elimina l'articolo contro gli assembramenti"

Un'aspra critica alle nuove norme del Regolamento Urbanistico Edilizio arriva dal consigliere di Fratelli d’Italia Gioenzo Renzi che spiega come in "occasione dell’approvazione definitiva della Variante al Rue (Regolamento Urbanistico Edilizio), l’Amministrazione Comunale ha incredibilmente abrogato d’ufficio le “Norme integrative di carattere igienico sanitario”. La conseguenza è un inspiegabile vuoto normativo con immediate ripercussioni sull’attività edilizia del territorio e in particolare sui luoghi di culto come le moschee. Infatti, inspiegabilmente, le moschee che aggregano parecchie persone e nelle quali si genera sovraffollamento, continuano le attività senza le dovute tutele (no agli assembramenti), visto anche il periodo contingente che stiamo vivendo, in spregio alle modalità di conduzione di tutte le altre confessioni religiose".

Prosegue Renzi: "Al riguardo, sottolineo la sconcertante e incoerente risposta dell’assessore Frisoni alla mia interrogazione consigliare di giovedì scorso, sull’abrogazione dell’articolo 127 del Rue con le prescrizioni per contrastare il sovraffollamento e gli assembramenti. Infatti, l’Assessore sostiene, che le norme relative ai luoghi di culto, come le moschee, prima adottate con la Variante del 2018 al Rue, ed ora abrogate, che prevedevano la superficie minima dei locali di mq. 200, l’altezza minima di metri 4,50, il rapporto aerante minimo di 1/6, non sarebbero di competenza della “disciplina igienico-sanitaria di natura edilizio urbanistica. Una normativa che avevo chiesto ripetutamente, visto l’insediamento dal 2004 della moschea di corso Giovanni XXIII in una “casetta”, destinata catastalmente ad uso ufficio, ma utilizzata come luogo di culto, tutti i venerdì della settimana dalle ore 12 alle 14 e nel mese del “ramadam".

Il consigliera evidenzia che il "piccolo immobile è inadeguato a contenere le centinaia di persone all’interno che vi accedono da ogni parte della città, con i conseguenti assembramenti sui marciapiedi, strade, e senza l’ausilio di parcheggi per auto, moto, cicli. L’Amministrazione Comunale, dovrebbe, come altrove, evitare gli assembramenti nella moschea di Borgo Marina, e chiedere il suo trasferimento in un immobile adeguato. Infatti i Dpcm emessi e le Ordinanze regionali, di contrasto alla diffusione del Covid 19, in zona rossa, prevedono di potersi recare ai luoghi di culto, sempre evitando gli assembramenti e rispettando le distanze dalle altre persone di almeno un metro. Inoltre, immediatamente dopo l’approvazione definitiva della Variante al Rue, in ogni condominio di Rimini, tutte le unità immobiliari fino a 99 mq potranno essere utilizzate come luoghi di culto, attraverso un uso improprio dei Centri Culturali, consentiti dal Rue, a causa dell’abrogazione delle specifiche norme igieniche. Per questo non doveva essere abrogato l’articolo 127 del Rue, per di più senza la contestuale sostituzione con un regolamento d’igiene di cui il Comune di Rimini è mancante dal 1973".

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