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Voucher, arriva la soppressione definitiva: "Fare tesoro degli errori del passato"

"Abbiamo anche previsto l'utilizzo dei voucher che siano già stati richiesti alla data di entrata in vigore della legge e di renderli utilizzabili fino al 31 dicembre", ha esordito il parlamentare Tiziano Arlotti.

In Commissione Lavoro alla Camera sono stati votati gli emendamenti al progetto di legge “Modifiche alla disciplina del lavoro accessorio” e in particolare l’emendamento che prevede l’abrogazione dei tre articoli sul lavoro accessorio del decreto attuativo del Jobs Act (art. 48,49 e 50 del decreto legislativo 15 giugno 2015 n.81). "Abbiamo anche previsto l’utilizzo dei voucher che siano già stati richiesti alla data di entrata in vigore della legge e di renderli utilizzabili fino al 31 dicembre", ha esordito il parlamentare Tiziano Arlotti.

"Giunge all’epilogo una vicenda che avevo personalmente avviato con un’interrogazione nel novembre 2015, denunciando l’uso distorto di uno strumento nato per contrastare il lavoro nero e facilitare lavori accessori ed occasionali di giovani e pensionati - ha proseguito l'esponente democratico -. Come relatore al provvedimento di modifica del decreto legislativo avevo proposto di procedere ad un ridimensionamento del loro utilizzo che, soprattutto con la liberalizzazione avvenuta fra il 2009 e il 2013, ne aveva ampliato l’uso con l’allargamento dei settori e soppressa la occasionalità. Soprattutto, avevo proposto di vietarli in lavori pericolosi, a partire dall’edilizia, e di attivare la tracciabilità come poi avvenuto".

Nel 2016 sono stati venduti 134 milioni di voucher in Italia, di cui il 50% è stato utilizzato da 5.000 imprese e circa 73 milioni sono stati utilizzati in attività (industria, edilizia, trasporti) inserite nella riforma del 2012. Complessivamente i 134 milioni di voucher rappresentano il corrispettivo di 75.000 occupati a tempo pieno (pari allo 0,45% del totale del costo del lavoro in Italia). Secondo i dati della Cgil, in provincia di Rimini si è passati da 1.592.217 buoni nel 2015 a 1.991.620 nel 2016.

"Non a caso - ha proseguito Arlotti - ho spesso sottolineato come l’uso distorto dei voucher (prima ancora che partisse la raccolta di firme del referendum) fosse anche uno strumento di concorrenza sleale (un’ora di lavoro nei settori produttivi costa mediamente sui 24 euro mentre un voucher 10 euro) e in questa vicenda obiettivamente – come ha osservato l’economista Filippo Taddei – è successo che si è confuso il problema con gli strumenti e i presenti con i responsabili".

"Il decreto legge che il Governo varerà sancirà la definitiva soppressione dei voucher - chiosa -. Da qui deve partire immediatamente un percorso legislativo che ridefinisca gli strumenti per governare il lavoro accessorio e occasionale, quello legato alle attività stagionali così importante per il nostro turismo, quello di cui necessitano le famiglie, in una cornice di strumentazione e semplificazione normativa che tuteli in primo luogo i diritti dei lavoratori . In particolare si dovrà normare il lavoro intermittente e a chiamata dando un ruolo fondamentale alla contrattazione nazionale di settore, a quella territoriale ed anche aziendale. Può essere l’occasione buona per fare tesoro degli errori del passato, ma anche per dotarsi di strumenti che diano maggiori tutele. Per la mia esperienza nel mondo del lavoro e per la mia provenienza territoriale non mancherò di dare il mio contributo".

CGIL - Commenta la Cgil di Rimini: -2Abbiamo lavorato molto per questo risultato, sebbene, con molta, chiamiamola così, disinvoltura, c'è qualche politico che anche a livello locale pretende di accreditarsi il merito della cancellazione di uno tra i più insopportabili sistemi, sdoganato  culturalmente e stravolto dal suo intento originario dal Jobs act. Ma, almeno oggi, non è tempo di polemiche, la verità è risaputa.  La nostra campagna non finisce qui, prima di tutto perché dobbiamo ancora conoscere i testi di legge sia sui voucher che sulla responsabilità solidale negli appalti e poi perché i referendum erano stati proposti a sostegno della Carta dei Diritti Universali del Lavoro, il nuovo Statuto dei Lavoratori che, cosa imprescindibile per noi, vogliamo riconsegni al Diritto del Lavoro anche l'articolo 18". 

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