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Zingaretti e Bonaccini insieme a Misano per la Festa democratica

Il Pd Rimini annuncia la sua presenza, il segretario provinciale Filippo Sacchetti: "Porteremo le nostre idee, le dfficoltà incontrate e le critiche raccolte"

Il presente e il futuro del Pd passa da Misano. Sabato sera, nell'ambito della Festa democratica, si terrà una conversazione pubblica dal titolo "L'Italia che funziona", con il segretario nazionale del Pd, Nicola Zingaretti, e il Presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini. "Misano sarà più che mai al centro della politica - spiega l'ex segretario e coordinatore del PD di Misano Davide Siliquini - Ci stanno chiamando anche da fuori provincia, persino da Bologna, per partecipare all'evento che arriva in un momento davvero particolare per il nostro partito". Ad intervistare Zingaretti e Bonaccini per il pubblico sarà il giornalista del Resto del Carlino Manuel Spadazzi. Si parlerà dell'alleanza nata con il M5s per formare il nuovo governo Conte e far ripartire l'Italia e della sfida delle prossime elezioni regionali, dove il PD conferma la candidatura di Stefano Bonaccini. La serata, in programma in piazza della Repubblica, partirà alle 20,15 con una cena di pesce, preparato e cotto dagli stessi pescatori. Alle  21,30 la conversazione pubblica  con Stefano Bonaccini e Nicola Zingaretti. Si preannuncia  grande interesse ( la cena è già sold out). Sarà uno dei primi dibattiti pubblici in Italia con il segretario dei democratici dopo la scissione annunciata dall'ex premier Matteo Renzi, che ha deciso di creare il gruppo Italia viva.

Il Pd Rimini

A partecipare all'incontro sarà anche il Pd Rimini che annuncia la sua presenza e la volontà di condividere le idee sul futuro. “Da giugno a oggi, abbiamo dato vita a 43 giorni di Festa dell’Unità, e nelle ultime due settimane ogni sera abbiamo incontrato gli elettori e i cittadini dei circoli della provincia di Rimini, a dimostrazione del nuovo corso che vogliamo imprimere alla politica - spiega il segretario provinciale Filippo Sacchetti - Vogliamo accorciare le distanze che si frappongono tra i vertici, gli organi di partito e l’elettorato. E a giocare questa partita vogliamo continuare a essere noi. Le feste sono state una grande occasione di incontro e confronto con i sostenitori e gli iscritti del Pd e siamo contenti che le ragioni di questo accordo di governo siano state (seppur con qualche "mal di pancia") comprese dalla nostra base, consapevole del pericolo di recessione economica sociale e democratica che il nostro paese sta correndo.

Non solo feste dell'unità. Negli ultimi 15 giorni, la segreteria provinciale del Partito democratico ha avviato una serie di incontri per confrontarsi con le realtà locali dei 52 circoli della provincia, nei paesi, nelle città e nei quartieri. Incontri a cui hanno partecipato oltre 500 persone, e altrettante ce ne aspettiamo per l'iniziativa di sabato sera (21 settembre) a Misano, con l’intervista a Zingaretti e al presidente della Regione Bonaccini in programma alle 21.30. Già al completo i 350 posti per la cena. Quello che abbiamo raccolto, suggerimenti, idee, proposte, aspettative e speranze ma anche critiche e difficoltà, li presenteremo direttamente a Nicola Zingaretti. Lo faremo perché crediamo nella partecipazione attiva dei cittadini alla vita politica di un partito, lo facciamo perché vogliamo far sentire la nostra voce e non stare fermi ad aspettare che qualcuno ci dica cosa fare. Abbiamo bisogno di risvegliare passione e orgoglio per sostenere le sfide difficili del governo di questo paese e le prossime elezioni regionali. Ci sono nuove sensibilità e nuove priorità che vengono avanti. I temi del lavoro sono sempre in primo piano. Il rischio più grande è quello di creare nuove generazioni di lavoratori che saranno povere e senza tutele. Inoltre, dobbiamo proteggere l'ambiente e far sì che la “leva ecologica” diventi uno stimolo per lo sviluppo e una nuova economia. In cima alle priorità emerse dal confronto con i cittadini rimane poi sempre il tema della sicurezza, insieme a quello della giustizia con la “G” maiuscola, che possa muoversi con tempi più rapidi. Speriamo che questa mobilitazione possa essere di esempio per tracciare una nuova direzione di marcia. Perché un partito che non ha strumenti ed elementi per consultare la base elettorale non può che prendere decisioni a livello centrale, troppo lontano dalla realtà contingente dei fatti di ogni giorno, dalle criticità e dalle urgenze quotidiane”. 

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