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Scuola Riccione

Bullismo e cyber bullismo, gli studenti di Riccione incontrano il regista Luca Pagliari

Il format “Vite online”, tratto da eventi realmente accaduti, si muove tra due storie evitando di esprimere giudizi

Sono 650 gli studenti delle scuole medie e superiori che parteciperanno il 13 novembre al progetto di sensibilizzazione sul bullismo e cyberbullismo “Vite online” che si terrà nell’aula magna Rita Levi Montalcini del “Liceo Volta- Felini”. Nessun decalogo da seguire ma un format, con uno storytelling di grande impatto emotivo con il giornalista, autore e regista Luca Pagliari. A parlare saranno filmati ed esperienze dirette di altri coetanei. Non sarà un incontro tra esperti e studenti ma una modalità comunicativa che, seguendo un preciso filo narrativo, ripercorrerà attraverso immagini e testimonianze reali, alcune storie di bullismo e cyberbullismo. La platea di alunni provenienti dall’Istituto scolastico  “Gianfranco Zavalloni”, dall’IC1  e degli istituti superiori “ S. Savioli” e Liceo “ Volta- Fellini”, entrerà idealmente, grazie alla forza degli esempi e ad un linguaggio chiaro, in storie accadute realmente. Si tratta di un’iniziativa dell’assessorato ai servizi alla persona e alla famiglia del comune di Riccione e dell’Ufficio Scolastico Provinciale, sostenuta dalla Prefettura di Rimini, che domani con il vice-prefetto prenderà parte all’incontro con gli studenti.

Il format di Luca Pagliari si muove tra due storie evitando di esprimere giudizi. L’intento è di seminare dubbi piuttosto che verità preconfezionate, indurre riflessioni e lasciare parentesi aperte in modo che siano gli studenti stessi a giungere alle relative conclusioni. Le storie di “ Vite online” riprendono la vicissitudini di una ragazzina di 12 anni, Alessia, per due anni vittima di attivi di bullismo da parte dei compagni perché etichettata come iettatrice, una diceria che attraverso i telefonini diventa presto virale fino a quando la ragazza, entrata in un calvario durato mesi, decide di raccontare tutto ai familiari.

La seconda storia vede un’adolescente tranquilla e serena, di nome Sofia, che qualche tempo dopo aver conosciuto un ragazzo ad una festa decide di inviargli delle foto in atteggiamenti intimi. Una leggerezza pagata a caro prezzo, perché quelle foto finiscono sui social. Solo grazie alla denuncia alla Polizia Postale la situazione lentamente si ricompone. La storia non è però a lieto fine. La ragazza ha avuto disturbi alimentari, tutt’oggi è soggetta ad attacchi di panico. Il progetto prevede un secondo incontro, saranno i docenti degli istituti coinvolti a scegliere di incontrare nuovamente Pagliari e i ragazzi per ascoltare e condividere quanto è scaturito durante il primo incontro.

Per l’amministrazione “E’ fondamentale per i ragazzi non banalizzare o giustificare comportamenti sbagliati, confinandoli in gesti di poco significato dai contorni spesso sfumati tra il lecito e l’illecito. Il prezioso lavoro di prevenzione e riflessione con la collaborazione di tutti i soggetti coinvolti deputati all’educazione e al controllo, dalla scuola e gli insegnanti alla prefettura, alle forze dell’ordine ai familiari, non deve fermarci un momento ma al contrario deve spingerci, ed è quello che intendiamo fare, a fornire ai giovani gli strumenti necessari per affrontare nella maniera giusta ogni scelta e comportamento a partire dai banchi di scuola.

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