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Simbolo di Rimini, storia e curiosità del grattacielo

Nato come attrazione per turisti, il sogno borghese rimane l’emblema della città romagnola

Con i suoi 102 metri di altezza caratterizza lo skyline della città. Il grattacielo di Rimini è casa di architetti e artisti, ma anche di venditori ambulanti. Nei suoi 28 piani racchiude tante storie contrastanti che incuriosiscono e affascinano tanto che il regista Marco Bertozzi, nonché inquilino del grattacielo, lo ha raccontato per la prima volta sul grande schermo. Il suo documentario "'The Community'" dopo un lavoro di oltre dieci anni e centinaia di ore di girato ha ridato valore e identità al grattacielo. 98 minuti che raccontano mezzo secolo di storia.

Il 'gigante' di Cesenatico: storia e curiosità del grattacielo

Storia del grattacielo

Figlio della ricostruzione e del boom economico degli anni Sessanta, il grattacielo di Rimini riflette il desiderio di ricostruzione che coincide con un periodo di grande consumismo. Il progresso diventa il segno distintivo per una località balneare che inizia a costruire in verticale per diventare più attraente agli occhi degli stranieri e non solo, tanto da richiamare in seguito milioni di turisti da tutto il mondo. 

Ideato dall’ingegnere istriano Raoul Puhali venne costruito in soli due anni. I primi scavi iniziarono nell'ottobre 1957 per concludersi nel 1959. Nel 1960 furono completati gli allestimenti degli appartamenti agli ultimi piani, tanto che negli anni '70, il primo piano, ospitò la scuola media statale n. 4 di Rimini.

Nel corso dei decenni la vita del grattacielo ha seguito l'andamento di una città in rapida trasformazione mantenendo la posizione centrale tra l'area costiera e il centro storico, in prossimità della stazione ferroviaria, è diventato il simbolo di Rimini.

Con i suoi 100 metri di altezza vigila sulla città come un faro guida i marinai. E poi i suoi 28 piani che racchiudono 180 appartamenti e uffici rappresentano un’opera incredibile che svetta verso l’alto. Servito da 6 ascensori e da un montacarichi di servizio per raggiungere velocemente i singoli piani, il grattacielo racconta il cambiamento di una città che presto inizia ad ospitare turisti provenienti da tutto il mondo. 

Il Grattacielo era il sogno borghese, quello di avere una casa al mare. Infatti l'imponente struttura doveva essere inserita in un piano di riqualificazione dell’intera area, ma è rimasto l’unica presenza che erge sul tessuto urbano di Rimini. Con il tempo, però, questo segno distintivo dell’Adriatico ha iniziato a perdere il fascino del surplus economico vivendo una rapida decadenza, poi durante gli anni Settanta e Ottanta è subentrata una nuova generazione nel palazzo che lo ha fatto rinascere.

Ad oggi, nel Grattacielo convivono serenamente ben 18 nazionalità differenti: ci sono gli inquilini storici come nuove giovani coppie, liberi professionisti, artisti, studenti.

Un documentario racconta la vita nel grattacielo

Il 3 ottobre 2020, ha spento 50 candeline e nonostante abbia compiuto mezzo secolo di età, il grattacielo mantiene sempre il suo fascino e mistero, tanto che il regista Marco Bertozzi ha voluto raccontare la vita di chi vive nel grattacielo nel film 'The Community', finanziato anche attraverso un'operazione di crowdfunding, il documentario segna la storia riminese fino allo sviluppo della metropoli balneare, intrecciata con le storie di una comunità multietnica e multiculturale come quella degli abitanti del grattacielo di Rimini.

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