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Un lettore scrive: "Basta chiamarle baby gang. Sono vere e proprie bande di criminali"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RiminiToday

"Davanti all’ennesimo atto di violenza compiuto da un gruppo di ragazzi a danno di una coppia di coetanei proviamo a cambiare registro nell'approccio a questi accadimenti partendo nel linguaggio fino alle azioni di contrasto da intraprendere. Innanzitutto, iniziamo dal chiamare questi soggetti, e le azioni compiute, con il giusto titolo in maniera da ben identificarne la tipologia e pericolosità e quindi credo sia giunto il momento di smetterla di chiamarle baby gang e di incominciare a identificarle come bande di criminali organizzati! Ritengo sia fondamentale fare questo passo avanti perché, inconsciamente, la nostra mente, e quindi il pensiero comune, non è abituata a recepire ciò che è etichettato con l’aggettivo ‘baby’ come un qualcosa di pericolo da temere e a cui prestare molta attenzione e il rischio conseguente è di sottostimarne la pericolosità e di comprenderne la reale gravità delle azioni criminali commesse. Per fare un esempio, oggi sulle pagine di cronaca locale di quotidiani e siti web è riportato l’aggressione ai danni di una coppia di ragazzi da parte di un gruppo di coetanei titolando, per citarne uno tra i tanti, “Fidanzati aggrediti a Rimini: calci e pugni da una baby gang” ma riscrivendo il titolo con altre parole come “Fidanzati aggrediti a Rimini: calci e pugni da una banda di criminali” si sarebbe percepito l’atto violento con lo stesso livello di gravità oppure più alto? Il fatto che queste bande siano composte perlopiù da minorenni ha sicuramente rilevanza penale ma, per chi purtroppo la subisce, una aggressione fisica compiuta da uno o più minorenni non è diversa dal medesimo atto compiuto da uno o più maggiorenni. Bisogna aumentare la consapevolezza nei cittadini perché la società in cui viviamo purtroppo nasconde insidie e pericoli in ogni luogo, questo non è il momento di puntare il dito delle responsabilità contro qualcuno o qualcosa, con un incendio in corso non è cercando le cause che lo hanno generato che si riesce a domarlo e poi estinguerlo, è il momento di fare “sistema” tra cittadini, media, istituzioni e forze dell’ordine per trovare il corretto modo di agire in sinergia, nel rispetto dei ruoli ovviamente, e massimizzare così i risultati. Non arrendiamoci davanti a questi eventi, combatterli si può e si deve".

Rinascita Civica - Il Segretario Gabriele Colonna

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