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La Notte di San Lorenzo tra storia, magia e desideri

La notte del 10 agosto è il momento per affidare alle stelle cadenti i nostri desideri più segreti e non solo

Finalmente è arrivato uno dei momenti più attesi dell’anno: la notte di San Lorenzo.  
Ogni desiderio può essere esaudito in questa magica notte. In spiaggia o in collina, attorno ad un falò o con bagni tra le acque notturne, ogni momento e luogo è buono per portare gli occhi al cielo e cogliere le piogge di meteore che sfrecciano nella volta stellare a cui affidare i propri desideri.

In fin dei conti, la notte delle stelle cadenti è una notte speciale, è la "notte dei desideri" alla quale bambini, giovani e meno giovani affidano da tempi immemorabili i loro sogni, desideri, speranze, confidando nella magia che tutto può accadere. Dopotutto le stelle cadenti hanno da sempre suscitato emozioni ed ispirato leggende: si dice, infatti, che se si esprime un desiderio vedendo la stella che traccia una scia nel cielo scuro della notte, questo si avvererà.

Le lacrime di San Lorenzo

Quest’anno il massimo dell’attività delle perseidi, più note come “Lacrime di San Lorenzo”, in ricordo del santo martirizzato il 10 agosto del 258, è previsto nelle notti tra il 11, 12 e 13 agosto.
Sebbene il nome comune faccia riferimento a delle stelle, in realtà quello che accade nel cielo è uno sciame meteorico, ovvero un insieme di piccoli frammenti di roccia, chiamati meteoriti che entrano nell’atmosfera terrestre.

Questi frammenti nel passaggio ad alta velocità all’interno dell’atmosfera si infiammano bruciando prima di poter raggiungere il suolo e regalandoci lo spettacolo luminoso che conosciamo. Questo fenomeno avviene quando la Terra, lungo la sua orbita, incrocia una scia di detriti lasciata da una cometa.

Le Perseidi, queste scie luminose, sono chiamate così perché sembrano irradiate dalla costellazione di Perseo.

E se l’apparizione di una stella cadente oggi è associata ad un sentimento di stupore, nell’antichità, invece, l’apparizione di meteore, comete e altri fenomeni passeggeri erano considerate segni infausti. Ad esempio, il cielo sembrava piangere lacrime di fuoco in occasione di crisi di governo, battaglie o assedi, coincidenti con sciami meteorici ricorrenti e questa superstizione si è tramandata, in varie forme, nei secoli. Invece, i romani, per esempio, credevano che lo sciame meteorico fosse una pioggia di sperma del dio Inuo-Priapo.

Particolarmente propizio, era un evento venerato da tutti poiché in questo modo, il dio fecondava i campi di Cerere. Nello stesso giorno si festeggiava anche la dea Acca Larenzia, ossia la controparte femminile del dio Priapo. 

Chi era San Lorenzo e qual è il legame con la pioggia di stelle cadenti?

Nato in Spagna a Osca (Huesca) nella prima metà del III secolo, quando venne a Roma, centro della cristianità, Lorenzo si distinse per la sua pietà, carità verso i poveri e l’integrità di costumi. Grazie alle sue doti, Papa Sisto II lo nominò Diacono della Chiesa dandogli il compito di sovrintendere l’amministrazione dei beni, accettare le offerte e custodirle, provvedere ai bisognosi, agli orfani e alle vedove. Per queste sue mansioni, Lorenzo fu uno dei personaggi più noti della prima cristianità di Roma e uno dei martiri più venerati. Il 6 agosto del 258 Lorenzo fu catturato nelle catacombe di San Callisto dai soldati dell’Imperatore Valeriano insieme a Papa Sisto II ed altri diaconi.

Il Pontefice e gli altri diaconi subirono subito il martirio, mentre Lorenzo venne risparmiato dall’Imperatore Valeriano perché voleva farsi consegnare i tesori della chiesa. Si narra che Lorenzo abbia portato davanti all’Imperatore alcuni poveri e ammalati, esclamando: “Ecco i tesori della chiesa”.

In seguito Lorenzo fu imprigionato dal centurione Ippolito, in un sotterraneo del suo palazzo, dove si trovava rinchiuso anche un certo Lucillo, cieco.
Lorenzo confortò il compagno di prigionia, lo catechizzò alla dottrina di Cristo e lo battezzò. Dopo il Battesimo, Lucillo riebbe la vista. Il centurione Ippolito venne a sapere del miracolo e colpito dalla serenità e mansuetudine dei prigionieri, illuminato dalla grazia di Dio si fece cristiano, ricevendo il battesimo da Lorenzo. In seguito Ippolito, riconosciuto cristiano, fu legato alla coda di cavalli e fatto trascinare per sassi e rovi fino alla morte. Mentre Lorenzo venne arso vivo sulla graticola, in un luogo poco lontano dalla prigione. Il suo corpo venne portato al Campo Verano, nelle catacombe di Santa Ciriaca. Il Martirio di San Lorenzo è datato il 10 agosto del 258 d.C. A ricordare questi avvenimenti furono erette, ad esempio a Roma, tre chiese: San Lorenzo in Fonte (luogo della prigionia), San Lorenzo in Panisperna (luogo del martirio) e San Lorenzo al Verano (luogo della sua sepoltura).


Questa notte è dedicata al martirio di San Lorenzo, e le "stelle cadenti" rappresentano le lacrime versate dal Santo durante il suo supplizio, lacrime che vagherebbero eternamente nei cieli e scenderebbero sulla terra solo in questo giorno; oppure, le "stelle cadenti" ricordano i carboni ardenti su cui il Santo, secondo la leggenda, fu martirizzato (su una graticola, il suo emblema).
 In ogni caso, la tradizione di questa notte ha creato un’atmosfera ricca di speranza: si crede infatti che si possano avverare i desideri di tutti coloro che si soffermino a ricordare il dolore di san Lorenzo, e il rituale più diffuso prevede che a ogni stella cadente si esprima un desiderio.

Notte di San Lorenzo nella Romagna antica


In Romagna, nell’antichità nel giorno di San Lorenzo ci si doveva immergere per sette volte in mare, per purificarsi e per propiziare fortuna e felicità. In questa giornata, sulla riviera romagnola, infatti, c’era un grande afflusso di bagnanti, provenienti dalle campagne, speranzosi di vedere le loro malattie guarite dal mare e di propiziarsi un anno più fortunato. La leggenda, in chiave cristiana giustifica questa usanza quando Cervia fu colpita da febbre malarica e in quel periodo apparve San Lorenzo. Si dice, infatti, che il Santo, il 10 agosto, apparve ad una ragazza malata, mostrandole la via della guarigione nelle acque saline, che avrebbero regalato ai bagnanti i sette doni dello Spirito Santo: Sapienza, Intelletto, Consiglio, Fortezza, Scienza, Pietà e Timore di Dio. Così, ogni anno, i paesani della Romagna iniziarono a immergersi sette volte in mare il giorno di San Lorenzo.

Rituale per la notte di San Lorenzo

Se hai deciso di affidare un desiderio ad una stella, in questa notte fatata, devi sapere che esistono anche dei piccoli rituali per rendere ancora più efficace la realizzazione dei desideri. Innanzitutto la scelta della direzione. La più propizia all’amore, per esempio, è a sud- est, mentre la direzione ideale per i desideri che favoriscono il denaro o i beni materiali è quella a nord. Il sud va bene per i rischi, per il gioco o per le imprese azzardate. Il nord-ovest, aiuta le realizzazioni interiori, la consapevolezza.  

Fissando il cielo nella direzione scelta, attendi l’arrivo di una stella. Alla sua apparizione urla il tuo nome ed esprimi rapidamente il tuo desiderio prima che la stella scompaia. Se nessuna stella dovesse appare nel tuo cielo, fai questo piccolo rituale: prendi dei semi.

Scegli la tua direzione e fai 7 passi. Mentre cammini semina insieme ad un biglietto su cui hai scritto il tuo nome, cognome e il desiderio che vuoi realizzare. Nelle sette notti seguenti al 10 di agosto, ripeti mentalmente questo piccolo rituale, cercando di visualizzare la caduta di una stella proprio nel punto in cui hai eseguito il tuo rito magico e chissà che il desiderio diventi realtà!

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