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“Mi vuoi sposare?” Nasce un format orginale per chiedere la mano

Un'idea singolare con l’obiettivo di creare una degna cornice per un momento che dev’essere unico e indimenticabile. E sei lei dice “no”, c’è il buono “consolatorio”

Chissà quante volte ti sarai immaginata il momento in cui il tuo fidanzato ti farà la tanto e attesa proposta di matrimonio pronunciando le tre fatidiche parole: “Mi vuoi sposare?”

Hai immaginato lui in ginocchio con un anello al chiar di luna o in spiaggia al suono delle onde del mare? 

Ma avresti mai pensato alla  “proposta di matrimonio” in un locale con la complicità del titolare e degli amici? 

La proposta di matrimonio in un Bistrot

Certo, nei locali si festeggiano compleanni, diciottesimi, cresime, cerimonie nuziali, divorzi e anniversari. 

Ma la proposta di matrimonio? A nessuno era venuto mai in mento, fino ad oggi. Infatti, ci ha pensato il Mamì Bistrot di Rivabella con un servizio esclusivo: “la consegna dell’anello”. Un’idea che prenderà il via, il prossimo 5 maggio, con la riapertura al pubblico.
 
Chiedere la mano ad una donna, del resto, oggi come ieri, è un rito che merita una cornice coreografica speciale perché qualunque modalità si scelga, quel momento resterà indimenticabile e l’emozione di rispondere ‘Sì’ la si ricorderà per tutta la vita.

E così, per celebrare la solenne liturgia della “proposta”, la titolare del Mamì, Severine Isabey, si è inventata un format originale che, ovviamente, può essere modulato per ogni esigenza: dallo show plateale al protocollo più elegante, dal “coupe de theatre” al copione sobrio e tradizionale. 

“Al Mamì l’amore e i buoni sentimenti sono sempre di casa - spiega Severine - e così, poiché è già capitato in passato di essere ‘complici’ di momenti speciali, abbiamo voluto proporre agli aspiranti sposi una proposta più strutturata. L’obiettivo è creare una degna cornice per un momento che dev’essere unico e indimenticabile. Con la sincera speranza, ovviamente, che lei risponda sì…”. 

E se, invece, dovesse rispondere di no? “In quel caso - spiega Severine - abbiamo preparato un ‘buono’ per l’amante affranto che avrà così il diritto di riprovarci gratuitamente una seconda volta”. 

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