rotate-mobile
social

L'altra Rimini en plein air

Scoprire le opere d’arte en plein air è un modo alternativo per visitare la privincia di Rimini

L’Emilia Romagna è un vero e proprio museo a cielo aperto, gratuito e alla portata di tutti. Da nord a sud ci sono seminate opere firmate da grandi nomi internazionali dell’arte: da Tonino Guerra, da Alberto Burri a Anne e Patrick Poirier, Bertozzi&Casoni, Giò Pomodoro, Ettore Sottsass, Giuseppe Spagnulo, Marco Bravura, da Ilario Fioravanti ai Mutoid e tanti altri. 

Viaggiare in Romagna significa scoprire di città in città grandi opere come le Fontane ideate da Tonino Guerra o le opere di Arnaldo Pomodoro nel riminese, o puntare al Parco delle Sculture di Santa Sofia, nato dal Premio Campigna, per camminare tra opere adagiate sull’alveo del fiume Bidente o sospese sul fianco di una collina, o raggiungere Mutonia, il parco delle opere dei Mutoid a Santarcangelo di Romagna.

 A Rimini la bellezza è en plein air 

La bellezza all’aria aperta è a Rimini dove una scultura di grande suggestione rappresenta il Maestro del cinema Federico Fellini. Vicino al ponte di via Coletti tra Rivabella e San Giuliano la statua proietta un’ombra che è la sagoma del grande regista riminese con il cappello in testa. L’opera dell’artista polacco Krysztof Bednarski è più di una scultura si potrebbe definire un’istallazione site specific. Ogni giorno dalle 12 alle 14, ma lo si può vedere anche di notte grazie a una illuminazione ad hoc, il Maestro riappare in uno dei luoghi più felliniani di Rimini, fra le brezze salate e le nebbie evanescenti del Marecchia. 

In piazzetta Zavagli, in centro a Rimini, si trova l’Anello Ritrovato di Mauro Staccioli, uno dei più importanti e geniali artisti italiani del secondo Novecento. Questo raffinato e rigoroso interprete di un minimalismo che da geometrico sapeva divenire sentimentale, ha realizzato la scultura per Rimini in relazione con un episodio presente nella prima edizione di Amarcord.

Si trattava di un fatto realmente accaduto proprio in quella piazzetta in passato quando un servitore dei conti Zavagli si immerse nel pozzo per recuperare l'anello caduto alla giovane contessina. L’opera forgiata in una calibrata e possente struttura in acciaio, può essere ruotato con la forza di un dito e, in questi anni, le sue infinite variabili di visione lo hanno fatto divenire un simbolo della città. 

Lo scultore Claudio Ballestracci è invece l'autore dell’opera posizionata nella rotonda dell'incrocio tra via Dario Campana e via Toni, nei pressi dell'ex macello di Rimini. La struttura in metallo ideata, costruita e montata da Ballestracci ne interpreta il cuore della personale ricerca artistica: la luce, l’elettricità, la simbiosi alchemica con elementi composti e naturali. La scultura è un piccolo prato abitato da due letti con le gambe lunghissime, è una camera d’albergo sprovvista di soffitto e pareti, una stanza aperta e ospitale, il soffitto è il cielo sopra Rimini. 

Sotto il cavalcavia della statale 16 Adriatica con via Marecchiese, è collocata la scultura L’Albero della luce creata da Nikki Rodgerson della Mutoid Waste Company composta da 300 fanali recuperati da auto usate in cui alloggiano lampade led per illuminare ed impreziosire l'opera stessa nelle ore notturne. L’opera, seguendo le regole della poetica dei Mutoid, sfrutta solo elementi di origine industriale assemblati in una forma che rappresenta quella di un albero che affonda le sue radici nell'idea del riuso e si anima in un effetto luminoso al buio.

Le sculture degli anni Novanta a Riccione 

Il centro di Riccione offre un vero e proprio percorso d’arte a cielo aperto. Proprio davanti alla stazione, luogo degli arrivi e delle partenze, campeggia Hippo, il cavallo alato creato dall’artista Marco Lodola, uno dei fondatori del gruppo Nuovo Futurismo. Il novello Pegaso è percorso da fili elettrici racchiusi nel plexiglass, che di notte si accende di luci multicolori.

Sulla piazza antistante il Palazzo del Turismo si trova la Fontana del nuotatore del 1958, opera in bronzo, frutto della collaborazione tra l’architetto Elio Monesi e lo scultore Remo Brioschi. L’opera rappresenta un giovane e atletico nuotatore nell’atto di tuffarsi in mare. La statua bronzea del Santo Pontefice, opera della scultrice milanese Elena Ortica si trova invece il parco comunale Giovanni Paolo II. 

In piazza Matteotti si trova una fontana dal sapore di un tempo, al centro della quale è posta una pompa a ruota, realizzata dall’artista locale Mauro Simoncioni, fedele riproduzione dell’antica pompa di fine ‘800 da cui si attingeva l’acqua a Riccione Paese. 

Davanti al Centro Culturale della Pesa, sede della Biblioteca Comunale e del Museo del Territorio, si trova la scultura in marmo l’Albero, realizzata nel 1992 dall’artista rumena Andreia Bove Nastasescu. Si tratta di una delle opere di un più ampio progetto La pietra e il mare, realizzato nei primi anni ‘90 del secolo scorso, con l’intento di dar vita a un museo di sculture contemporanee a cielo aperto collocate nei diversi percorsi verdi del tessuto urbano della città.

Le Fontane di Tonino Guerra 

Le originali fontane in mosaico, ceramica, vetro e ferro battuto sono la firma che il poeta Tonino Guerra ha lasciato in diverse città, da Santarcangelo di Romagna a Riccione, da Cervia a Sogliano al Rubicone, passando per Poggio Berni, Sant’Agata Feltria e Torriana.

A Santarcangelo, la nuova fontana nella Piazza Ganganelli è caratterizzata da una grande pigna. Inaugurata nel marzo 2015, nel terzo anniversario della scomparsa di Guerra, la fontana appartiene ai suoi ‘Progetti Sospesi’.

A Riccione ecco Il Bosco della Pioggia, suggestiva fontana che domina Piazzale Roma citazione della pesca e del mare, con sei grandi colonne di vetro naturale stratificato che reggono sette reti da pesca da cui gocciola la pioggia, producendo un musicale ticchettio.

Da non perdere a Sogliano sul Rubicone la Fontana delle Farfalle, creazione con una splendida farfalla che spicca il volo da un tappeto di mosaico multicolore nei toni del rosso, arancio e giallo oro.

Alla scoperta di Arnaldo Pomodoro 

A Morciano di Romagna, in piazza Boccioni, un’opera monumentale è Colpo d'Ala del maestro Arnaldo Pomodoro, recentemente restaurata. Al centro di una vasca è collocata la scultura del noto artista contemporaneo, nato a Morciano, che l’ha dedicata al pittore futurista Umberto Boccioni, anch’egli di origini locali.

Spostandosi a Rimini, situato in prossimità dell’ingresso monumentale del cimitero cittadino che accoglie le sepolture di Federico Fellini, della moglie e attrice Giulietta Masina e del figlio Pierfederico (morto a pochi giorni dalla nascita), si trova un’altra scultura realizzata da Arnaldo Pomodoro.

È La grande Prua, composta da due pareti triangolari affiancate e conficcate nel terreno, realizzate secondo la riconoscibile poetica dell’autore. Il profilo metallico di sezione triangolare funge da canalizzazione per l’acqua che sgorga in corrispondenza della scultura stessa che sembra emergere, in tal modo, dallo specchio d’acqua.

Le sculture di ferro di Mutonia

A pochi chilometri da Santarcangelo ha sede Mutonia, museo a cielo aperto che quest’anno compie 30 anni e raccoglie in mezzo alla natura di un parco sculture molto particolari. Si tratta del luogo in cui vivono e lavorano i componenti della Mutoid Waste Company, un gruppo di artisti nomadi che riciclano materiali di scarto per costruire grandi opere. Creano installazioni utilizzando soprattutto metalli di scarto e queste splendide sculture (che ricordano il celebre film Mad Max), anche di grandi dimensioni, ora affollano quest’area aperta al pubblico gratuitamente dalla mattina alla sera.
  
  

In Evidenza

Potrebbe interessarti

L'altra Rimini en plein air

RiminiToday è in caricamento