A Santa Giustina scoppia la guerra delle campane, un residente: "Troppo rumorose"
Scoppia le guerra delle campane a Santa Giustina di Rimini con un residente, che abita a ridosso della chiesa, che si lamenta per i troppi scampanii e il parroco che replica piccato. "Santa Giustina - si legge nel messaggio di protesta di chi risiede all'ombra del campanile - è abbandonata a sé stessa e la chiesa padroneggia sul territorio. Il disturbo della quiete pubblica vale per tutti – come la legge – tranne che per la chiesa di Santa Giustina. Eppure non ci sarebbe nulla di “peccaminoso” se dopo un’estenuante giornata di lavoro o addirittura una settimana, un “cristiano” voglia riposarsi e dedicarsi quindi al relax come leggere, guardare la TV, parlare al telefono e magari perché no, anche solo dormire. Credetemi, per quanto possano essere abitudini di ordinaria quotidianità, per chi vive nei pressi della chiesa di Santa Giustina, risultano impossibili. A distanza di due anni del mio trasferimento nella casa che ho fittato, proprio accanto al tempio ecclesiastico, le consuetudini di rilassamento sono divenute utopia. Non parliamo poi dei mesi di: aprile, maggio e dicembre quando il campanile di Santa Giustina si trasforma in un vero è proprio carillon. Per non farci mancare proprio nulla ai cari fedeli della frazione riminese, ecco che al campanile appaiono anche diversi megafoni attaccati verso le abitazioni per poter far ascoltare – a mo’ di venditore mercatale – tutte le funzioni religiose svolte nel luogo di culto. Servirà questo forte e continuo disturbo acustico di massa a rendere più partecipative le attività ecclesiastiche, oppure viene considerato come pretesto per perseguitare, con mera laboriosità, gli abitanti di Santa Giustina?"
Pronta la replica di Don Giuseppe Scarpellini, parroco di Santa Giustina, che non ci sta alle accuse e invita il residente ad andarsi a lamentare direttamente in parrocchia. "Suono le campane esclusivamente negli orari in cui è consentito: mai prima delle otto del mattino né dopo le dieci di sera - spiega il sacerdote. - Sono gradite a 3mila parrocchiani."