"Turismo, a Rimini l'illegalità diffusa impedisce qualsiasi innovazione"
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In questi giorni ho avuto l'occasione di leggere gli interventi di Mauro Santinato e del nostro sindaco Jamil Sadegholvaad a proposito dei problemi del turismo a Rimini. In entrambi gli scritti si individua come difficoltà fondamentale la mancanza di investimenti privati volti a migliorare la qualità delle strutture ricettive, analisi che non può non essere condivisa. Quello che manca sono le cause. Analizziamo un paio di motivazioni che potrebbero spiegarla. La prima : l'evasione fiscale. Ci si potrebbe domandare quale possa essere il collegamento fra questo fenomeno e l'endemica mancanza di investimenti negli alberghi della nostra città. Presto detto : chi evade le tasse sostanzialmente occulta una parte rilevante del proprio reddito facendolo uscire dai bilanci ufficiali della propria azienda caratterizzandola così o poco profittevole o addirittura in perdita. Una azienda che ha una redditività bassa o pari a zero come può intraprendere investimenti consistenti ? Evidentemente non con mezzi propri, ma, mi si obietterà, può sempre accedere ad un finanziamento erogato dalle banche. La cosa non è per nulla scontata in quanto gli istituti di credito per calcolare il "rating" delle imprese si basano sui bilanci delle stesse e con bilanci da terzo mondo si ha delle grandi difficoltà a vedersi assegnare un prestito e ancora di più a condizioni che siano accettabili.
Per valutare l'entità del fenomeno è sufficiente dare un occhiata a dati 2010, purtroppo non ho trovato nulla di più recente ma sono pronto a scommettere che negli ultimi anni le cose non sono cambiate di molto, messi a disposizione dalla guardia di finanza nella conferenza stampa del 16 Agosto 2012 : "per quanto riguarda gli hotel , i titolari di 837 alberghi (su 2000 partite iva della provincia di Rimini) hanno dichiarato reddito zero, mentre altri 300 meno di 22 mila euro. Con un reddito medio stimato di 11 mila euro all'anno. Per quanto riguarda invece gli stabilimenti balneari, dei 500 sparsi da Bellaria a Cattolica , 309 hanno dichiarato reddito zero e altri cento si sono attestati su meno di 22 mila euro. Con un reddito medio annuale di circa 5.700 euro" Con queste cifre parlare di investimenti è semplicemente velleitario ....... Ma la qualità offerta ai propri clienti da un Hotel non è data soltanto dall'efficienza dell'immobile, una parte rilevante deriva dai servizi offerti e quindi dal lavoro che ivi si svolge. Bene, anche in questo campo Rimini non ha da imparare nulla ..... la caratteristica principale del nostro mercato del lavoro è l'illegalità diffusa.
E' esperienza di tutti o quasi che nella nostra riviera l'orario di lavoro è di 10 ore o più al giorno, che il giorno libero settimanale è una chimera e che i contratti nazionali vengano sistematicamente disattesi. Da un lavoro di così bassa qualità è ovvio aspettarsi servizi con la medesima caratteristica. Non sono necessarie nè auspicabili campagne moralistiche o punitive nei confronti di questa o di quella categoria economica , ma semplicemente, partendo dalla considerazione che il sistema così come è non funziona , individuare un percorso di rientro nelle regole, il più condiviso possibile, al fine di rendere la situazione più sostenibile nel più breve tempo possibile. La seconda è in capo alle istituzioni, più precisamente al comune : nel settore urbanistico , negli ultimi anni, si è assistito ad una bulimia normativa con regolamenti edilizi che si susseguono, leggi regionali, interventi della magistratura ecc..... tutto ciò ha provocato una sostanziale mancanza di certezza del diritto e non sono rari i casi di cittadini che pur seguendo le indicazioni degli uffici si siano ritrovati con i propri manufatti segnalati per abuso edilizio con tutto quello che ciò comporta. L'incertezza è sicuramente la peggior situazione che si può porre di fronte ad un imprenditore e la prima conseguenza è la caduta della propensione ad investire. A completare il quadro c'è la sostanziale inefficienza degli uffici comunali con delega all'urbanistica, con tempi di risposta interminabili e procedure farraginose. I problemi sono complessi e le relative soluzioni possono essere attuate solo coinvolgendo tutti , istituzioni, partiti politici, sindacati, associazioni di categoria ecc. avendo chiaro in mente che l'obiettivo è quello di avere una città sì più giusta, ma soprattutto più efficiente e quindi più capace di creare ricchezza, sviluppo e lavoro per tutta la comunità.
Ciavatti Daniele