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Baseball serie B, carattere e cuore Belvedere: il derby rilancia la stagione

Domenica Belvedere di nuovo in casa per cercare conferme, arriva il Fano (ore 11 e 15.30)

Si potrebbe iniziare con “Quando il gioco si fa duro…” oppure con “Dove eravamo rimasti?”, ma non è l’attacco che conta… Nel senso letterale, perché il Belvedere ha sfoderato due prove davvero maiuscole in difesa e sul monte di lancio, raccogliendo un duplice successo (il primo della stagione) contro uno degli avversari più quotati del girone, per di più in un derby. Domenica, infatti, di fronte ad un bel pubblico che non è sicuramente rimasto deluso dal livello di gioco messo in mostra dalle due squadre, si sono affrontate Riccione e Rimini. E se la distanza geografica tra i due diamanti è minima, lo è ancora meno quella sportiva, con ex in campo da una parte e dall’altra, tanta storia sportiva in comune e grande rispetto reciproco che ovviamente va a braccetto con la rivalità sportiva. La differenza maggiore è soprattutto quella anagrafica, roster verdissimo per i riminesi, un nocciolo più esperto per Riccione, che però proprio dai più giovani ha avuto il contributo decisivo nelle partite di domenica.
Fatto il doveroso cappello a quella che è stata una festa del baseball romagnolo, il diamante ha dato il verdetto dopo due partite combattutissime. Alla fine ha vinto l’esperienza, ma soprattutto la voglia di riscatto di un Riccione che ha saputo convivere con i suoi limiti (alla fine solo 12 valide, una in più dei cugini) valorizzando al massimo un monte di lancio in costante crescita e una difesa che non solo ha svolto egregiamente l’ordinario, ma in diverse situazioni si è esibita in giocate spettacolari e risolutive. I riminesi non hanno regalato nulla, rispondendo con monte e difesa altrettanto robusti, al punto che in “garadue” non ci sono stati errori, evento non frequente nella serie cadetta. La differenza è stata tutta in appena quattro turni d’attacco del Belvedere, due in “garauno” e due in “garadue”, quelli in cui sono arrivati i punti.

Nella partita del mattino, il Belvedere ha mostrato subito uno smalto diverso dal solito. Questo, nonostante grossi problemi di roster (Pandolfi infortunato, assenti anche Angelini e Muccioli) affrontati in settimana con due “rientri” d’eccezione, Alessandro Bernardi e Davide Capozzoli, che rispondendo alle necessità della squadra hanno staccato gli spikes dal chiodo ritrovando con grande facilità la sintonia con mazza e guantone. Bernardi aveva giocato l’ultima volta nei play-off di Cagliari del 2017, mentre Capozzoli era inattivo addirittura dal 2016, anno in cui fu il miglior battitore dell’intera serie B. Un doppio ritorno che ha dato grande morale ai biancazzurri. Tomassoni sul monte cominciava la sua partita con sei eliminazioni consecutive, in mezzo i primi due punti del Belvedere, che si riveleranno pesantissimi: subito valida per Luca Gabrielli, poi Bertozzi lo seguiva con una valida interna da sprinter. Sulla battuta di Lucena un autentico miracolo difensivo di Canuti non si completava per un soffio e le basi si riempivano, poi Rossi trovava la volata di sacrificio per l’1-0. Arrivava il turno di Bernardi che festeggiava il suo ritorno in campo con una pesantissima valida per il 2-0, mentre Capozzoli non voleva essere da meno e lo imitava con un singolo che riempiva le basi, ma il “raccolto” si fermava a due punti.

Da quel momento l’ottimo pitcher riminese Corniel Polo (5 rl, 7 bvc, 4 bb, 2 so, 1 pgl) riprendeva il controllo della situazione. Al terzo il Rimini aveva l’occasione per riavvicinarsi: valida di Canuti, poi dopo due eliminazioni Tomassoni concedeva le prime due basi ball della sua partita, per poi riprendersi con lo strikeout che chiudeva la ripresa a basi piene. Dall’altra parte anche il Belvedere continuava a seminare senza raccogliere (alla fine saranno 10 i rimasti in base, di cui 7 giocatori in zona punto). Al quinto Tomassoni (4.2 rl, 3 bvc, 3 bb, 3 so, 0 pgl) cominciava ad accusare la fatica e con due out, ma con corridori agli angoli, arrivava il tempestivo cambio. In pedana saliva Paolo Gabrielli che con la preziosa assistenza di un keystone Rossi-Bertozzi in giornata di massima ispirazione chiudeva la ripresa ancora senza danni.

La terza segnatura riccionese arrivava al sesto, senza valide: Polo concedeva la base a Vichi e lasciava il monte a Tognacci (3 rl, 1 bvc, 4 so, 0 pgl), che pur raccogliendo tre strikeout sui tre battitori affrontati vedeva entrare il punto sulle due rubate di Vichi e su un lancio pazzo (3-0). L’ultimo terzo di partita era soprattutto un gioco di nervi e pressione e l’esperienza dei padroni di casa aveva la meglio. Paolo Gabrielli veleggiava fino al nono inning con sette eliminazioni consecutive, prima che l’ex Albini lo toccasse con un doppio tra gli esterni, poi il pinch-hitter Bonomei raggiungeva la prima su uno dei rari errori della difesa di casa. Pasquini preferiva non rischiare e mandava in pedana Lucena per chiudere la partita. L’italo-venezuelano esordiva con quattro ball consecutivi e con un out e basi piene il punto del pareggio era in prima. Cianci batteva in diamante producendo il punto del 3-1 per Rimini, ma sull’azione Rossi era glaciale e otteneva il secondo out per scelta difesa. Con corridori agli angoli e due fuori la sfida era tra Lucena e Pesaresi, che toccava bene sulla destra, ma il seconda base Bertozzi inventava una giocata da spettacolo con tiro in sospensione, per l’out finale che regalava al Riccione una vittoria tanto bella quanto sofferta. Per Gabrielli vittoria nel ruolino (3.2 rl, 2 bvc, 1 bb, 1 so, 1 pgl), per Lucena la preziosa salvezza (0.2 rl, 0 bvc, 1 bb, 0 so, 0 pgl).

Per il Belvedere la sfida diventava ripetersi in “garadue” e per una volta i riccionesi erano Dr. Jeckyll e Dr. Jeckyll, nel senso che contrariamente alle ultime uscite non cambiavano volto, raccogliendo un successo quasi in fotocopia. Non è secondario che di fronte in pedana ci fossero due “under” giovanissimi e di grande valore, Baggio Morana per Rimini e Tommy Aiello per Riccione. Per il pitcher del Belvedere è arrivata, al momento giusto, la più bella prestazione stagionale. Dominante sul monte, ha esordito eliminando i primi nove battitori affrontati, con la collaborazione di una difesa davvero da favola. 

A spaccare la partita e a caricare il Belvedere era la bordata di Alberto Canini, una potente linea sopra l’esterno sinistro, che doveva accontentarsi di seguire la palla cadere ben oltre la recinzione, un solo homer per l’1-0 riccionese già nella prima ripresa. Il punteggio rimaneva identico fino al quarto inning, quello che decideva la partita: Aiello riusciva a uscire indenne (anche letteralmente) neutralizzando una linea di Canuti diretta su di lui e chiudendo la ripresa con uno strikeout, mentre il Belvedere andava a segno due volte, con Lucena che prima spingeva a punto Capozzoli con un doppio tra gli esterni, poi segnava il 3-0 grazie al sacrificio di Rossi e ad una palla mancata. Sarà il risultato finale, perché Rimini chiudeva la saracinesca con un eccellente Ridolfi (4.1 rl, 1 bvc, 0 bb, 0 pgl), mentre dopo il massimale di cinque riprese di un Aiello quasi perfetto (vincente con 5 rl, 1 bvc, 2 bb, 5 so, 0 pgl) il Belvedere trovava continuità con l’esperienza di Chiaruzzi (2 rl, 3 bvc, 0 bb, 2 so, 0 pgl) e con la salvezza di Biondi (2 rl, 2 bvc, 0 bb, 1 so, 0 pgl), tutti aiutati da una difesa super, con due doppi giochi risolutivi tra settimo e ottavo inning. Il primo era confezionato da Lucena e Rossi in una situazione di corridori agli angoli senza eliminati, il secondo addirittura dall’esterno con Bronzetti all’esterno destro che prima trasformava un potenziale triplo in un out al volo raccogliendo la bella linea di Canuti in salto, poi sparava a Lucena in prima per completare il fondamentale doppio gioco. 

Troppo anche per il volenteroso Rimini, che dopo 18 riprese di lotta doveva arrendersi a un Belvedere davvero rinato. Per Riccione, come detto, sono bastate appena quattro valide, due di Lucena, il memorabile fuoricampo di Canini e un singolo anche per Bronzetti, che partendo dalla panchina ha portato un fondamentale contributo al successo della Pasquini-band, in una domenica in cui tutti, ma davvero tutti, hanno portato il loro mattoncino. Ad esempio il generoso Vichi, autore anche dell’ultimo out, arrivato in base ben cinque volte su sette opportunità (3 basi ball), ma è significativo che le 12 valide battute dal Belvedere nella giornata portino la firma di nove giocatori diversi. Con questo doppio successo Riccione aggancia i cugini riminesi al quinto posto, ma la zona promozione rimane a portata per entrambe le compagini romagnole, che sono a quattro vittorie dalla vetta e a tre dal secondo posto. Domenica Belvedere di nuovo in casa per cercare conferme, arriva il Fano (ore 11 e 15.30).

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