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Quasi un testacoda Rimini-San Donnino, Gaburro: "Non hanno nulla da perdere, quindi per noi è ancora più delicato"

"Sappiamo che abbiamo contro una squadra imprevedibile, che può trovare nelle individualità dei colpi e noi dobbiamo incanalare la partita in un certo modo"

Torna al Neri per difendere il primato il Rimini di Gaburro, che domenica ospiterà il Borgo San Donnino, penultimo con meno di un terzo dei punti dei biancorossi (21 contro 64). All'andata la gara venne decisa da un gol di Gabbianelli. "Penso che noi non siamo mai nella condizione di guardare gli acciaccati, abbiamo una rosa troppo importante per pensare di dover guardare chi manca - attacca Gaburro -, non lo abbiamo mai fatto e non lo faremo ora. La difficoltà dell’approccio mentale lo diciamo tutte le volte perché sappiamo di non dover sbagliare mai e l’approccio mentale conta tanto. Essere molto presenti dal punto di vista difensivo fa gran parte di quello che fai durante la giornata. Sappiamo che abbiamo contro una squadra imprevedibile, che può trovare nelle individualità dei colpi e noi dobbiamo incanalare la partita in un certo modo".

Non saranno della partita Tomassini, Andreis, Arlotti e lo squalificato Tomassini. Sull'avversario, il Borgo San Donnino: "E' una squadra che prova a costruire, che ha delle idee, che ha giocatori sia davanti che sugli esterni che possono far giocata, quindi va presa con le pinze. Il fatto delle vittorie non trovate nell’ultimo periodo è un’arma a doppio taglio. Solitamente dicono che contro di noi non hanno niente da perdere, nel caso specifico ancora meno, quindi diventa ancora più delicato dal punto di vista psicologico". Domenica scorsa il Rimini era sceso in campo con un modulo diverso dal 4-3-3, che non è più una certezza. A tal proposito, il tecnico biancorosso spiega: “Avevamo sempre cambiato in corso, passando da una difesa a quattro a una a tre. Avevamo bisogno di forzare. Anche l’avversario deve avere il dubbio su quello che possiamo fare all’inizio, è importante in questo momento della stagione. Avere due spartiti da poter recitare è un grande vantaggio rispetto a cambiare solo in corsa. La mia idea era che dovevamo cambiare con due attaccanti. Ci serviva uno step in più, penso che per farlo bene lo devi fare in settimana. E lo devi fare senza dover fare cambi, cambiando solo la posizione di certi giocatori. Il rischio è di togliere delle certezze. Il fatto di averlo fatto in un campo difficile come Forte dei Marmi e aver comunque vinto la partita è un valore aggiunto”

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