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La riforma della serie C senza promozioni dirette non convince, dalla Lega Pro una sonora bocciatura

Si è svolta l’Assemblea straordinaria dei club di Lega Pro. Bocciata la formula dei sei gironi senza promozioni dirette, studiata per valorizzare i playoff

Bocciata dai club la rivoluzione del format in serie C. Si è svolta giovedì (15 dicembre) a Roma l’Assemblea straordinaria dei club di Lega Pro. All’ordine del giorno c’era la votazione dei club per approvare la modifica del format del campionato di serie C. La proposta non è stata approvata con 34 voti favorevoli, 24 voti contrari e 1 scheda nulla. Erano necessarie 40 adesioni. Sarebbe stata una vera e propria rivoluzione, come aveva spiegato prima di Cesena-San Donato Tavarnelle, Marcel Vulpis, numero due del presidente Ghirelli.  Nella bozza si parlava di sei gironi, ciascuno con dieci squadre suddivise sempre sulla base di un criterio territoriale. Al termine delle sfide di andata e ritorno le prime cinque squadre di ciascun girone si sarebbero qualificate per la poule promozione, le classificate dal sesto al decimo si sarebbero battute per non retrocedere. Non ci sarebbero state quindi promozioni dirette. Una formula, aveva spiegato Vupis studiata "per valorizzare la fase dei playoff, in cui esplodono l'entusiasmo e le presenze dei tifosi allo stadio".

Durante l’assemblea i club hanno discusso ed approvato all’unanimità le proposte presentate relative alla riforma dei campionati, il progetto sviluppo dei settori giovanili e il progetto sulle Seconde Squadre. Il presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli: “Va preso atto del voto, senza se e senza ma, la proposta è stata respinta. Nessun commento da parte mia, solo la presa d’atto come è doveroso nel gioco democratico”.

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