La giuria ha ritenuto che quella del Duca di Urbino fu mera astuzia di guerra e strategia militare e “l’inganno” con cui nel 1462 espugnò la roccaforte dei Malatesta non ha rilevanza penale
Colpo di scena al processo alla storia per Manzi Martino, prevale la tesi della difesa assunta dall’avv. Piero Venturi che evidenziato la durezza della vita di miniera e posto l’accento sugli ideali di riscatto sociale e di ribellione ai soprusi dello Stato monarchico