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Venerdì, 2 Giugno 2023

VIDEO | Criptovalute, lingotti d'oro e immobili acquistati coi proventi della truffa

Coi falsi crediti d'imposta acquistati anche immobili e accesi conti correnti in banche di paradisi fiscali come Malta, Cipro e Madeira

Gli aiuti dello Stato sarebbero dovuti servire agli imprenditori messi in ginocchio dal Coronavirus ma, invece, quelli percepiti in maniera fraudolenta dal gruppo di malviventi individuato dalla Guardia di Finanza di Rimini venivano trasformati in lingotti d'oro e criptovalute. Un tesoro da quasi 10 milioni di euro quello recuperato dai militari delle Fiamme Gialle che, nel corso di una serie di perquisizioni nell'ambito dell'operazione "Free credit", hanno sequestrato ai 12 principali indagati tra cui 4 riminesi. Nel corso del blitz scattato all'alba di lunedì i Finanzieri hanno utilizzato anche termoscanner e cani antivaluta per ispezionare le abitazioni e, grazie a questi supporti, è stato possibile recuperare un'ingente quantità di contanti nascosti in dei trolley oltre a dei preziosi. I contanti, secondo quanto emerso, venivano monetizzati grazie a società partenopee. Un'altra parte del ricavato della truffa invece è stato investito dal gruppo in lingotti d'oro, per un valore di 2 milioni di euro, ed investito in criptovalute per un valore di 7 milioni di euro. A questo si aggiungono conti correnti accesi in banche di paradisi fiscali come Malta, Cipro e Madeira con emissione di carte di credito dal plafond di 50mila euro. Il grosso, tuttavia, veniva investito nell'acquisto di attività commerciali o immobili. I sequestri già eseguiti, infatti, hanno permesso di mettere i sigilli a 71 immobili per in valore di 10 milioni di euro e le quote societarie di 116 società per un valore di 3,4 milioni di euro.

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