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VIDEO | Lamorgese a Rimini: "Vicini alla città, presto la Cittadella per aumentarne la sicurezza"

Il Ministro dell'Interno ha partecipato al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza dopo l'aggressione da parte del somalo 26enne che, a coltellate, ha ferito gravemente un bambino

Il Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha partecipato lunedì mattina al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza della provincia di Rimini all’indomani della brutale aggressione da parte del somalo 26enne che, a coltellate, ha ferito gravemente due accentratrici della Start Romagna e un bambino di 6 anni. Al termine dell’incontro, che si è tenuto in Prefettura, la Lamorgese ha spiegato che “Siamo voluti venire a Rimini per manifestare la nostra vicinanza a questo territorio che si è visto leso da un gravissimo episodio criminale. Un episodio dovuto a un cittadino somale in giro per l’Europa dal 2015 a chiedere asilo politico in svariati Paesi. Abbiamo escluso la pista terroristica, di questo abbiamo la certezza, Rimini ha avuto i rinforzi maggiori rispetto a tutte le altre sedi del territorio anche se leggermente in meno rispetto al 2019 perché, a causa del Covid, sono venuti a mancare i concorsi. Una particolare attenzione alla città l’abbiamo sempre avuta” .

A margine dell’incontro, come ha annunciato lo stesso Ministro, è emerso che il progetto della Cittadella della Sicurezza procede speditamente. La Lamorgese, infatti, ha annunciato il via libera all’iteri che trasformerà l’ex caserma “Giulio Cesare” nella sede delle forze dell’ordine riminesi e della stessa Prefettura. “Al momento - ha spiegato il Ministro - l’idea di questo accorpamento è ben vista dal Ministero che risparmierebbe la spesa degli affitti. Dobbiamo trovare le risorse necessarie alla ristrutturazione dell’immobile che sono state stimate in 40 milioni di euro. Una Cittadella che andrebbe ad incidere positivamente anche sui bisogni di sicurezza della città”.

Al termine della riunione il sindaco di Riccione, Renata Tosi, ha consegnato alla ministra Lamorgese una lettera aperta precedentemente condivisa con la Giunta e i capigruppo in rappresentanza di tutta la maggioranza in Consiglio Comunale. Il sindaco Tosi ha incontrato la ministra degli Interni a margine del Comitato per l'Ordine e la Sicurezza che si è tenuto in Prefettura questa mattina a Rimini in seguito ai gravi fatti avvenuti sabato sera. Oltre a consegnare la lettera appello, il sindaco di Riccione ha ringraziato la ministra della sua presenza in provincia e ha ricordato l'impegno dell'amministrazione che ha portato all'importante convenzione, finanziata dal Ministero degli Interni, per la realizzazione della nuova caserma dei Carabinieri di Riccione, opera attesa da decenni. Infine il sindaco Tosi ha ribadito l'importanza dei rinforzi estivi necessari anche per attivare i preziosi presidi in piazzale Roma e in piazzale Ceccarini. Infine, il sindaco ha ribadito che "nella speranza che nuove iniziative legislative che sosteniamo ed auspichiamo (riconoscimento dello status di “città balneare”) possano rendere strutturale la presenza sul territorio delle Forze dell'Ordine in modo adeguato alla complessità ed imponenza del turismo di massa". 

"Non posso non manifestare il mio dissenso per le dichiarazioni del ministro Lamorgese relative alla cittadella della sicurezza" afferma l’on. Tonelli Segretario Generale Aggiunto del SAP e deputato della Lega in occasione della visita del Ministro Lamorgese a Rimini. "I poliziotti, sulla questione della cittadella della sicurezza, “ne hanno le scatole piene" - attacca Tonelli - si sono persi denari ed una infinità di tempo. Dover riaprire un progetto con la prospettiva di partire con 40 milioni di euro per finire chissà con quanto, visto l’andamento dei costi nelle opere pubbliche ed attende un altro decennio ci pare una scelta improvvida. In questo momento alla Polizia di Stato riminese servono unicamente 200 metri quadrati nello stabile adiacente alla nuova Questura (ex tribunale) che risolverebbe una infinità di problemi logistici. Per il resto compriamo delle divise, straordinari, corsi antiterrorismo (CAT) e giubbotti anti proiettile per l’arma lunga, perché i chiari di luna che ci arrivano dall’Afghanistan non sono per nulla rassicuranti sul fronte del terrorismo islamico che non colpisce con semplici fionde".

“Luciana Lamorgese ha battuto un colpo venendo a Rimini, ma lo ha fatto fuori tempo massimo”. Così il parlamentare della Lega Jacopo Morrone in una nota, commentando la venuta in città del ministro dell’Interno per il Tavolo tenuto in Prefettura dopo il gesto criminale di un richiedente asilo somalo che nei giorni scorsi ha accoltellato cinque persone tra cui un bambino. “Qualcuno deve aver suggerito al ministro di accorrere dove è avvenuto l’ennesimo episodio criminale ad opera di uno straniero irregolare. Ma questo non aiuta né a rimediare le carenze del ministro, né a mitigare il problema sicurezza che a Rimini è scottante. Lamorgese non può scansare così facilmente le proprie gravi responsabilità, sia dal punto di vista della sicurezza, visto che ha sottovalutato le nostre ripetute richieste di incrementare la presenza di Forze dell’Ordine nelle località della riviera romagnola, sia sul fronte dell’immigrazione irregolare. Ha trovato il tempo per polemizzare con Matteo Salvini, ma non per elaborare politiche serie di contenimento degli arrivi illegali, tantomeno di elaborare verifiche e controlli degli stranieri presenti irregolarmente sul territorio italiano. Che, in questo caso, fosse da escludere la pista terroristica era nei conti, anche se il pericolo di cellule del terrorismo islamico è evidente. Ma non si tratta neppure del gesto sconsiderato di un folle, come Lamorgese e altri vorrebbero far passare per scaricare le proprie responsabilità. Matteo Salvini da ministro dell’Interno ha raggiunto in pochi mesi risultati che Lamorgese ha visto bene di smantellare sulla spinta irresponsabile del PD durante il secondo Governo Conte. Ora il ministro afferma che un gesto simile sarebbe potuto capitare ovunque. Certo, signor ministro, sono già avvenuti in Italia una miriade di episodi analoghi, la cronaca dei media ne è piena, ma forse al ministero dell’Interno ci sono altre priorità. Di qui, la nostra considerazione della sua inadeguatezza al difficile ruolo che sta svolgendo”.

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