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VIDEO | Il sindaco in videoconferenza col virologo riminese impegnato nella ricerca sul vaccino

Il ricercatore fa parte del team dello Jenner Institute di Oxford, che inizierà questa settimana gli studi clinici su 500 pazienti volontari

Nel pomeriggio di ieri il sindaco di Rimini Andrea Gnassi ha voluto portare al dottor Giacomo Gorini, 31enne ricercatore dello Jenner Institute dell'università di Oxford, il ringraziamento dei riminesi per il lavoro che sta conducendo per sviluppare un vaccino contro il Covid 19. Il dottor Gorini ha illustrato al sindaco le novità del lavoro medico scientifico: proprio dalla giornata odierna comincerà la sperimentazione del vaccino sugli esseri umani, con i primi 120 dei 500 volontari coinvolti in questa prima fase. In estate lo studio sarà allargato a 5mila pazienti, “a settembre vedremo – ha raccontato Gorini - Ci sono ancora tante cose da scoprire, la scienza si sta scatenando. Tutto il mondo sta lavorando su vaccino e trattamenti e questo mi rende ottimista. Se non è il nostro vaccino sarà un altro, qualcosa verrà fuori”.

Il ricercatore riminese ha raccontato al sindaco il lavoro condotto finora. “Al Jenner Institute ci si sta muovendo con un’efficienza che mi lascia incredulo, non solo dal punto di vista scientifico, ma anche dal punto di vista organizzativo. È tutto pronto a partire e la tabella di marcia è estremamente favorevole: la professoressa Gilbert che gestisce il progetto si dice positiva all’80% che il vaccino funzionerà. E se lo dice un’esperta di un istituto che è un’eccellenza mondiale, ne sono convinto anche io”.

Fino alla scorsa settimana Gorini è stato impegnato nella produzione della proteina spike sulla superficie del virus, “che sarà utilizzata – ha spiegato - per vedere se i pazienti volontari sviluppano una risposta anticorpale specifica”. Il suo lavoro riprenderà quando “sarà ora di caratterizzare le risposte immunitarie. Anche noi ricercatori andiamo in laboratorio solo quando strettamente necessario, siamo molto attenti al distanziamento sociale, poche persone alla volta. Ora che passo più tempo a casa mi sto impegnando a comunicare il lavoro che stiamo facendo, penso sia un dovere da accademico. Ieri mi ha scritto un bambino di 7 anni che mi ha visto alla trasmissione “Che tempo che fa”, perché aveva un’idea per sconfiggere il coronavirus: è uno degli onori e delle soddisfazioni più grandi della mia vita. L’ho invitato ad Oxford appena passerà tutto”.

“Ti volevo ringraziare per tutto il lavoro che fai, che ci rende orgogliosi – gli ha detto il sindaco - un italiano, un riminese, che mette la sua ricerca a disposizione del mondo. Sapere di poter contare su di te, un riminese che corre per il mondo e per la nostra città, è anche un modo per lanciare un messaggio di sicurezza e speranza per la nostra comunità”. 

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