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VIDEO | Dalla maxi truffa dei Superbonus al "mago" che curava il Covid con le erbe, il 2022 della Guardia di Finanza

Importanti indagini per le Fiamme Gialle riminesi che guardano già al 2023 concentrandosi in maniera particolare sui fondi del Pnrr

Tempo di bilanci per la Guardia di Finanza di Rimini che, nel corso del 2022, ha portato a termine importanti indagini che hanno avuto eco in tutto il territorio nazionale e che guarda già al prossimo anno quando ad essere "sorvegliati speciali" saranno in fondi del Pnrr per evitare che la malavita metta le mani su quello che è stato definito un "secondo piano Marshall per il Paese". A ricordare i principali successi delle Fiamme Gialle è stato il comandante provinciale, colonnello Alessandro Coscarelli, che ha posto l'accento su operazioni come quella che hanno smascherato il "mago Orfeo" di Viserba, al secolo Orfeo Bindi, che si spacciava per medico curante di capi di Stato, ministri, agenti dei servizi segreti e tanto altro ed era in grado di curare il Covid con intrugli a base di erbe. Imponente l'indagine "Free credit" che, prima in Italia, ha scoperchiato la maxi truffa sui Superbonus che secondo gli inquirenti avrebbe fruttato a un gruppo di imprenditori e professionisti oltre 440 milioni di euro attraverso un articolato meccanismo per frodare lo Stato. Il sequestro da 7,3 milioni di euro ritenuto il profitto di una presunta attività illecita di “vendite piramidali” di integratori nell'ambito dell'operazione "Cheope". L'indagine "Free job", che ha permesso di scoprire un'agenzia che si occupava del lavoro nero all'interno del settore turistico, e quella sulla famiglia di albergatori che gestiva un hotel di Cattolica dove gli ospiti si vedevano venir clonate le carte di credito e poi utilizzate per le spese pazze dei gestori della struttura ricettiva.

"E' stato un anno intenso - ha spiegato il colonnello Coscarelli - durante il quale abbiamo eseguito sia verifiche e controlli nei settori di interesse della Guardia di Finanza ma, anche, operazioni di più ampio respiro in un territorio come quello della costa romagnola caratterizzato da un'intensa attività imprenditoriale di realtà medie e piccole. Le attività di polizia economicofinanziaria si sono concentrate, in particolar modo, nel settore del turismo che suscita l'interesse del crimine organizzato. Solo negli ultimi 2 anni abbiamo eseguito accertamenti su 2500 società e 4mila persone fisiche nell'ambito delle verifiche anti-mafia che hanno portato all'emissione di 25 provvedimenti interdittivi proprio perchè in odore di criminalità. A questi si sono aggiunti i controlli di routine nei vari settori economici, come quello della contraffazione, per tutelare i consumatori. Per il 2023 i nostri sforzi saranno concentrati sugli appalti che dovranno gestire i fondi del Pnrr, un tesoretto che per l'Emilia-Romagna vale 5,1 miliardi di euro, per evitare le infiltrazioni del crimine organizzato".

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