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VIDEO | A processo la banda di predoni delle superbike specializzata nel razziare le moto di lusso

Il gruppo attendeva con ansia i grandi eventi motociclistici della Riviera per far sparire i bolidi lasciati parcheggiati dai centauri lungo le strade

Sono 7 gli imputati del processo aperto davanti ai giudici del Collegio del Tribunale di Rimini accusati di far parte della banda di predoni che, in occasione dei grandi appuntamenti sportivi dedicati alle due ruote, calava in Riviera dal milanese per fare razzia di moto di lusso. Dal World Ducati Week alla MotoGp, passando per la Superbike, il gruppo si era organizzato in maniera più che efficiente per far sparire i bolidi lasciati parcheggiati in strada dai proprietari. Furti da veri professionisti tanto che, come documentato dai video delle telecamere di sorveglianza, in pochi secondi erano in grado di caricare moto da quasi 200 chili su un furgone per poi scappare a tutta velocità in cerca di nuovi obiettivi. La banda aveva imperversato nella Riviera nell'estate del 2018 quando, a seguito del furto di numerosi moto, commessi tra Rimini, Riccione e Misano Adriatico durante la tappa del mondiale Superbike e il World Ducati Week, i carabinieri della Perla Verde si erano messi sulle loro tracce.

L'indagine dei militari dell'Arma aveva così permesso di scoprire che le moto da sogno sparite venivano tutte portate nel milanese dove erano "smembrate" di tutte le loro parti coi pezzi che venivano poi rivenduti a degli ignari motociclisti o caricate su furgoni per essere portate all'estero. Il capo della banda, secondo le indagini dei carabinieri, insieme ad alti parenti aveva impiantato un vero e proprio business sulle due ruote rubate e agiva insieme a complici e parenti. L'inchiesta era terminata nel novembre del 2019 quando, su ordinanza del gip, erano state emesse 17 ordinanze di custodia cautelare.

A guidare il gruppo di predoni un nomade 36enne residente a Cinisello Balsamo che, secondo le accuse, si affidava poi a dei complici sul posto che fornivano auto e furgoni per rubare le moto ed effettuare i trasferimenti tra la Riviera e l'hinterland milanese. A far parte della banda anche due meccanici, un riminese 35enne e un riccionese 49enne, a cui era affidato il compito di acquistare le motociclette rubate nei circondari di Rimini e Milano provvedendo poi a smontarle per rivenderli a pezzi montandone i componenti su altri motoveicoli. Il tutto all'interno di un garage affittato loro da un terzo riminese la cui posizione, in questo procedimento, è stata stralciata. Gli imputati, accusati di associazione a delinquere, rischiano fino a 7 anni di reclusione. Il processo, per ascoltare altri testimoni, è stato aggiornato al prossimo 14 marzo.

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