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VIDEO | Traffico internazionale di cactus rari dal sudamerica, sequestri in Valconca

Le piante appartenenti a specie in via di estinzione venivano estirpate illegalmente nei deserti di Cile e Argentina

Provenivano dai deserti di Cile e Argentina da dove, strappati in barba a tutti i regolamenti internazionali, venivano poi esportati illegalmente e messi a disposizione di collezionisti senza scrupoli. Sono 171 le piante di cactus appartenenti a specie in via di estinzione detenuti illegalmente presso la serra di un collezionista-trafficante residente in Valconca finito nel mirino dei carabinieri Forestali insieme a un collega di Ancona nell'ambito dell'operazione Atacama finalizzata al contrasto del traffico illecito di questo genere di piante tutelate dalla CITES (Convezione di Washington sulla tutela delle specie animali e vegetali in via di estinzione) e considerate a elevatissimo rischio di estinzione. Le indagini erano iniziate lo scorso febbraio quando al marchigiano era stato sequestrato un carico di piante estirpate illegalmente e arrivate in Europa come pacchi postali. Gli approfondimenti avevano permesso di scoprire che l'anconetano e il morcianese avevano messo in piedi un fiorente traffico di cactus, nel quale sono implicate 19 persone tra trafficanti e collezionisti sia italiani che stranieri, del valore di oltre 1 milione di euro.

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Molte piante, appartenenti a varietà rarissime, raccolte nel deserto dell’Atacama in Cile (da cui prende in nome l’operazione), venivano esportate attraverso trafficanti residenti in paesi asiatici, tra cui il Giappone; altre venivano vendute o acquistate in Europa per essere poi immesse nuovamente sul mercato illegale. Sono state scoperte anche importazioni di numerose piante estirpate in Arizona, effettuate da un americano arrestato nel 2019 negli Stati Uniti per aver estirpato numerosi esemplari in un’area protetta. Le piante importate illegalmente dagli USA sono state poi vendute presso una famosa fiera organizzata in Belgio e anche direttamente attraverso contatti con collezionisti europei e italiani.

Tutte le piante sequestrate nel corso dell’operazione “Atacama” sono state affidate all’Orto Botanico dell’Università di Milano, il cui Direttore, Dottor Stefano Caccianiga, ha eseguito studi approfonditi sull’origine di ogni singolo esemplare e dove sono custodite e curate da esperti botanici specializzati nel settore dei cactus.  Oltre al valore economico, l’attività illegale sgominata riveste un elevato significato in particolar modo dal punto di vista della tutela ambientale; costituisce infatti un  danno elevatissimo per l’ecosistema naturale l’asportazione dagli habitat di piante rare. Per questo motivo sono iniziati contatti con varie Autorità amministrative per poter procedere al “rimpatrio” nei paesi di origine delle piante sequestrate e alla reintroduzione nello specifico ambiente naturale, in particolare in Cile. I due indagati, oltre alla confisca di tutte le piante, rischiano pene che vanno dall’arresto fino a due anni all’ammenda fino a centocinquantamila euro.

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