rotate-mobile
Attualità San Giuliano

Un "tempio" della carbonara e cacio e pepe. La nuova osteria scommette sulla cucina romana

Un connubio tra la modernità del locale e gli antichi piatti della tradizione romanesca. I titolari: "Con la nostra osteria speriamo di dare ancora più valore al borgo San Giuliano"

Una gustosa novità attende gli amanti della cucina romana. Mercoledì, 6 marzo, aprirà infatti l’osteria Daje Và, pronta ad offrire tante specialità romane autentiche, preparate con prodotti di qualità e cura: dalle tradizionali carbonare e cacio e pepe, alle gustose puntarelle e al fritto misto alla romana, ogni piatto trasporterà i commensali direttamente nelle strade della Città Eterna. L’inaugurazione, partirà alle 18.30, per proseguire durante la serata.

L'osteria sarà aperta dal lunedì al sabato a cena, a partire dalle 18, perché sarà possibile gustare anche l’aperitivo romano. Inoltre offrirà anche il servizio a pranzo nei giorni di venerdì, sabato e domenica, a partire dalle 12.30. Questo permetterà agli ospiti di godersi l'autentica esperienza culinaria romana in qualsiasi momento della settimana. 

La nuova osteria, si trova in viale Tiberio 28/A zona Borgo San Giuliano ed è gestita dallo chef Valerio e dai due fratelli Federica e Flavio Babbanini, 24 e 19 anni.

Federica, come è nata l’idea di una osteria romana a Rimini?

“Dal gennaio del 2023 abbiamo iniziato a lavorare al progetto di aprire un’osteria romana a Rimini. A novembre dello stesso anno abbiamo iniziato a venire per capire come muoverci, trasferendoci poi in città a partire da gennaio scorso. Ora siamo arrivati a vedere concretizzato questo progetto, con l’obiettivo di aprire altri locali lungo la Riviera. Con la nostra osteria speriamo di aver dato ancora più valore a questo bellissimo borgo, perché lo merita, e invitiamo tutti a venirci a trovare per assaggiare i nostri piatti”.

Osteria Daje Và

Qual è il piatto più iconico della cucina romana?

“Su questo non so proprio cosa risponderti, scegliere è impossibile. Primi piatti come la carbonara o la cacio e pepe sono molto conosciuti, ma ci sono anche tanti altri piatti importanti della tradizione, come le puntarelle con le alici o il carciofo alla giudia, solo per fare due esempi”.

Quale tipo di atmosfera troveranno i riminesi che verranno a trovarvi?

“Troveranno un ristorante moderno, ma con i prezzi da osteria, perché con 40 euro sarà possibile fare un ottimo pasto completo. Troveranno un ambiente con personale disponibile e alla mano, come siamo noi a Roma, e naturalmente i sapori della tradizione, con ricette che sono quelle che ci ha tramandato mio nonno, provate e studiate con Valerio, il nostro chef, che ha un’esperienza trentennale”.

Nell’improbabile caso che un cliente non abbia mai assaggiato prima la cucina romana, quale piatti gli consigliereste?

“Sicuramente consiglierei di provare il supplì al telefono – lo chiamiamo così perché la mozzarella che fila ricorda il cavo del telefono -, un gustoso antipasto fatto con il riso, il pomodoro e la mozzarella filante: viene pangrattato e fritto. Poi un bel carciofo alla giudia, perché la cucina romana si sposa con quella ebraica. Farei assaggiare anche una cacio e pepe, seguita dalla coda alla vaccinara che ha una cottura di 6/8 ore, quindi un piatto lavorato e vicino ci metterei una bella puntarella tagliata a mano con un’acciuga. Infine, come dolce, un bignè di San Giuseppe al forno, fatto a mano, con una crema pasticcera fatta in casa”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Un "tempio" della carbonara e cacio e pepe. La nuova osteria scommette sulla cucina romana

RiminiToday è in caricamento