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Cronaca

Vertici del Meeting di Cl a processo, accolti dal giudice i 30 testimoni della difesa

L'accusa è quella di aver percepito indebiti finanziamenti da Regione, Provincia, Camera di commercio e Ministero dei Beni Culturali

Partito martedì mattina a Rimini il processo ai vertici della Fondazione Meeting di Comunione e Liberazione rinviati a giudizio, lo scorso 10 gennaio, con l'accusa di aver percepito indebiti finanziamenti. Era stata invece archiviata in fase preliminare l'accusa di fatture gonfiate. Il giudice monocratico del Tribunale di Rimini ha ammesso i 30 testimoni della difesa, così come sono stati ammessi i 4 testi della pubblica accusa. Fissate anche le successive 5 udienze per un calendario che dal prossimo 9 dicembre arriva al luglio 2015. La vicenda era partita da un'indagine della Guardia di Finanza di Rimini, conclusa nel dicembre del 2012, che aveva portato al sequestro di beni per 1,2 milioni di euro degli indaganti. Tre, oltre alla Fondazione come persona giuridica, le persone a processo: Massimo Conti, 59enne commercialista, legale rappresentante della Fondazione Meeting, Sandro Ricci, 56enne direttore generale, e Roberto Gambuti, 56enne direttore amministrativo. Sempre secondo l'accusa sarebbero stati riscossi indebitamente fondi pubblici per 310mila euro ricevuti nel 2009 e nel 2010 da Regione, Provincia, Camera di commercio e Ministero dei Beni Culturali. Nel corso del controllo della Finanza era anche stato accertato che la Fondazione aveva stipulato un contratto con una propria controllata, una società di pubblicità, avente per oggetto la raccolta delle sponsorizzazioni. Esaminati anche i rapporti commerciali fra la Fondazione e alcune società vicine a Comunione e Liberazione e controllate da Compagnia delle Opere di Milano.

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