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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

L'effetto alluvione si fa sentire sul turismo. La Regione: "Danni indiretti a hotel e camping, servono aiuti"

Dopo l’incontro di Bonaccini e Corsini con le associazioni di categoria, l’assessore scrive alla ministra Santanchè perché siano considerati i danni indiretti alle imprese

Il turismo della costa romagnola deve fare i conti con gli effetti del post alluvione. Nonostante gli appelli e le iniziative intraprese, annunciate lo scorso 27 maggio durante una visita a Rimini della ministra del Turismo Daniela Santanché, la stagione è partita con il freno a mano tirato. Soprattutto per quanto riguarda le presenze dall’estero, gli effetti dell’alluvione hanno comportato minori arrivi ad esempio dalla Germania per il 50%. Per questo motivo ora la Regione Emilia Romagna chiede più risorse per le imprese del turismo, per includere anche quelle che hanno subito i danni indiretti dell’alluvione in tutti i territori della Costa Romagnola.

Come anticipato dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e dall’assessore regionale a Turismo e Commercio, Andrea Corsini, è partita una lettera di richiesta proprio alla ministra del Turismo, Daniela Santanchè, per precisare meglio la linea della Regione condivisa con le associazioni di settore. In ballo c’è la prima tranche di risorse, 10 milioni di euro, che dovrebbe diventare operativa con la conversione del Decreto Legge 61 del 1° giugno, per risarcire alberghi, campeggi, strutture ricettive dedicate all’ospitalità, gli stabilimenti balneari e termali, i parchi tematici e di divertimento, i porti turistici, il settore fieristico, bar, ristoranti e agriturismi.

Come è noto, si legge nella lettera, “gli operatori turistici delle costa romagnola, ancorché non direttamente interessati dai danni materiali dell’alluvione, hanno subito e stanno ancora subendo  danni economici indiretti, anche rilevanti, derivanti da disdette e cali di prenotazioni a causa dell’impatto delle immagini dell’alluvione che sono circolate sui media nazionali e internazionali, solo in parte mitigati dalla importante campagna comunicativa che si è prontamente attivata con la collaborazione del ministero del Turismo stesso”.

Proprio per questa ragione vanno considerati tutti Comuni delle province della Costa Romagnola - Ravenna, Rimini, Ferrara e Forlì-Cesena – anche se non inseriti nell’Allegato 1 del decreto dove vengono elencati tutti i territori ricompresi nella misura del Governo. E in virtù di questo ampliamento, chiude Corsini, si chiede al Ministero “di valutare la possibilità di incrementare il plafond complessivo delle risorse stanziate per i ristori” che al momento, come detto, ammontano a 10 milioni di euro.

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