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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Accusati di violenza privata, niente processo per l'ex sindaco e il suo vice

Vallì Cipriani e il suo vice dell'epoca, Gianni Martelli, finiti sul banco degli imputati per delle presunte ingerenze nella raccolta di firme per chiedere a Poste Italiane di mantenere aperto l'ufficio di Montefiore tutti i giorni

Niente processo per l'ex sindaco di Montefiore Vallì Cipriani e il suo vice dell'epoca, Gianni Martelli, finiti sul banco degli imputati con l'accusa di violenza privata. Nei loro confronti, infatti, il giudice ha emesso una sentenza di non doversi procedere sulla base della riforma Cartabia in quanto nonostante la proroga di 3 mesi concessa dal magistrato nessuno si è presentato in aula per integrare la querela sporta all'epoca nei confronti dei due amministratori di Montefiore. La vicenda risale a un fatto del 2015 quando, nel paesino della Valconca, era in corso una raccolta di firme per chiedere a Poste Italiane di mantenere aperto l'ufficio locale tutti i giorni. I fogli della petizione erano stati lasciati in un bar e, il 27 luglio di quell'anno, il sindaco avrebbe chiamato i gestori del locale per intimare loro di sospendere la raccolta e di gettare i fogli. Sarebbero state diverse le chiamate della Cipriani che, insistendo, avrebbe anche minacciato di chiudere l'attività. Le ingerenze del sindaco erano state quindi raccolte dall'opposizione in un esposto presentato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Rimini con il pubblico ministero che aveva chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio della Cipriani e di Martelli

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