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Cronaca

Maxi tapis roulant, l'architetto visionario: "Quell'opera non ha alcun senso, valutate la monorotaia"

Intervista all'architetto Fernando De Simone, tra gli ideatori del People Mover di Bologna: "E' un'opera nel cassetto dai tempi della giunta Ravaioli. Si può fare, con 10 milioni e tempi di percorrenza migliori"

“Quel mega tapis roulant non ha alcun senso”. Il tema del progetto per collegare l’aeroporto Fellini alla stazione del Metromare di Miramare continua ad alimentare dibattito in città. Il costo complessivo per realizzare l’opera, secondo le prime previsioni, è di 13,7 milioni di euro. Ora sul tema interviene l’architetto Fernando De Simone, esperto in trasporti, tunnel e ingegneria sismica. E il suo è un elenco di possibili criticità. Nel passato si è occupato anche del primo progetto del People Mover per collegare al centro di Bologna l’aeroporto Marconi. Attraverso l’azienda svizzera Intamin Transportation si era già interessato del tema del collegamento ai tempi dell’amministrazione Ravaioli, caldeggiando l’ipotesi di realizzare una monorotaia.

Architetto De Simone, partiamo dagli aspetti concreti. Il Comune di Rimini ha avviato lo studio di fattibilità per realizzare un maxi rapis roulant di collegamento con l’aeroporto Fellini. Cosa ne pensa di questa iniziativa?

“Dico, senza alcun dubbio, che quel tapis roulant non ha alcun senso. Può avere senso l’utilizzo per brevi collegamenti di 100 o 200 metri, come avviene in molti aeroporti d’Europa. Ma qui significa 1.200 metri di nastro che ruota, considerato che la velocità è di 0,85 metri al secondo ci si impiegherà più di 10 minuti per percorrere il tratto. Inoltre avrà dei costi spropositati, si sono ipotizzati 300 mila euro annui di gestione, ma a mio avviso è una previsione molto ottimistica”.

Lei gioca in casa e non può che essere un supporter della monorotaia. Secondo lei Rimini dovrebbe quantomeno riconsiderare quell’opportunità?

“E’ un tema che Rimini conosce bene, perché con l’allora giunta Ravaioli e il successivo coinvolgimento di San Marino già ne parlammo attorno a un tavolo. Poi tutto finì in naftalina e ci fu lo sviluppo del Metromare. Io dico che la monorotaia è la soluzione migliore per collegare l’aeroporto alla stazione di Miramare. Anche se i tempi sarebbero ancora maturi per un ragionamento complessivo più ampio”.

Prego, si spieghi.

“La monorotaia potrebbe collegare direttamente la stazione ferroviaria di Riccione con l’aeroporto e capolinea a San Marino passando sul territorio di Coriano, con una fermata che valorizzerebbe anche quella zona. La spesa è sostenibile in Project Financing, attraverso bando di gara europea, senza costi per le amministrazioni: si rientra per un 30% dalla vendita dei biglietti e il restante con la gestione dei parcheggi alle fermate, a fronte di una concessione di gestione di 40 anni. Naturalmente si andrebbe a bando e che vinca il migliore”.

Soffermiamoci sul tratto Aeroporto-stazione di Miramare. Quanto può costare e tecnicamente si può fare?

“Si può fare, con un costo che si può aggirare attorno ai 10 milioni e consentirebbe di trasportare le persone dai due capolinea in un minuto. La struttura non sarebbe così diversa da quella del tapis roulant, ma più snella. Un palo ogni 35 metri, all’altezza di cinque metri. Non ci sono particolari espropri, come invece è successo con il Metromare, e si potrebbero utilizzare più imprese in contemporanea, con tempi molto rapidi per la realizzazione”.

Collegare San Marino invece può essere il sogno nel cassetto?

“Per San Marino sarebbe un’opportunità enorme, in 15 minuti la Repubblica sarebbe collegata direttamente al terminal dell’aeroporto e in 20 minuti alla stazione di Riccione. Inoltre anche per il Comune di Coriano può essere un’opportunità, una fermata nel loro comune garantirebbe per quella parte di entroterra delle nuove prospettive in chiave turistica e residenziali”.

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