Drone precipitato alla Molo Street Parade, la Procura apre una inchiesta

Presentato in Procura, a Rimini, un esposto in merito al drone che, lo scorso 28 giugno in occasione della Molo Street Parade, era precipitato sulla folla accalcata al porto per la manifestazione. L'apparecchio, utilizzato per le riprese aeree, era stato abbattuto per poi precipitare sul pubblico. Mentre l'apparecchio volava, pare che qualcuno dalla folla aveva iniziato a tirare oggetti nella sua direzione e, una bottiglia, lo aveva centrato in pieno. Il drone era quindi caduto addosso alla gente che, fortunatamente, non aveva riportato gravi lesioni. L'esposto, che ha fatto aprire un fascicolo di inchiesta, arriva dopo che dall'Enac, l'ente preposto al controllo degli apparecchi telecomandati diventati di gran moda, aveva sottolineato che non era stata rilasciata nessuna autorizzazione al volo in un'area particolarmente critica come quella del porto e, soprattutto, sopra migliaia di teste.

Nell'esposto si sottolinea come "dal 30 aprile 2014 il volo dei droni è soggetto a restrizioni e necessita di autorizzazione ENAC - Ente Nazionale per l'Aviazione Civile. Il volo di droni sulla perpendicolare di aree occupate da migliaia di persone è classificabile sicuramente come volo su: "Area Critica" secondo i criteri di valutazione del rischio di ENAC. Il volo di droni in prossimità dei corridoi di atterraggio e decollo degli aeroporti, è generalmente vietato per ragioni di estrema sicurezza". Per questi motivi, il firmatario dell'esposto chiede alla magistratura che "venga fatta luce sulla cosa per la verifica di eventuali ipotesi di reato da parte della ditta, del pilota del drone e del committente". Il fascicolo è già stato assegnato a un sostituto procuratore che ha avvitato le indagini per accertare quanto successo alla Molo Street Parade.