Irpef, esenzione fino a 15mila euro: la maggioranza presenta l'emendamento

Maggioranza e giunta in Comune a Rimini tirano diritto sull'aumento dell'Irpef. Certo "non una scelta facile quella di mettere le mani nelle tasche dei cittadini", spiega il capogruppo di Patto civico, Mirco Muratori. Ma "siamo in un certo senso costretti" dagli impegni disattesi dal Governo e dalla volontà di proseguire sulla strada degli investimenti. Partito democratico e alleati consegnano dunque alla stampa l'ultima versione della manovra sull'Irpef, che arriverà domani in Consiglio comunale. Extra gettito di 4,8 milioni di euro confermato; soglia di esenzione che risale a 15mila euro dai 10mila previsti nella prima versione e conseguente limatura alle aliquote. Queste le novità.

Le fasce di reddito

Più nel dettaglio: con la fascia di esenzione a 15mila euro, dei circa 111mila contribuenti riminesi, 56mila risultano esentati; l'aliquota per la prima fascia, da 0 a 15mila euro è dello 0,55 rispetto alla prima versione da 0,49; 35mila contribuenti sono in seconda fascia, fino a 28mila euro, con aliquota a 0,66 rispetto a 0,51. Invariate le aliquote 0,78, 0,79 e 0,80 per le altre fasce: fino a 55mila euro sono circa 15.600 contribuenti; e circa 2mila tra i 55mila e i 75mila euro e sopra i 75mila euro. In sostanza chi è sopra i 15mila euro paga circa nove euro in più rispetto alla prima versione. "Ci allineiamo agli altri Comuni capoluogo", il mantra della maggioranza.
D'altronde, chiosa Muratori, "lo Stato ha scaricato tutti i costi sui Comuni". Solo per le spese del tribunale di parla di "4,4 milioni di euro, rispetto all'uno rimborsato in 30 anni". La scelta, aggiunge, è dettata in particolare dal "rimborso aleatorio" del bando Periferie, ma se le risorse arrivassero "si può ipotizzare una riformulazione delle aliquote". Oppure liberare risorse per altri investimenti.

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La stoccata

Dal civico anche una bacchettata al "professorino" di un Comune vicino, si riferisce alla parlamentare e assessore a Riccione Elena Raffaelli. Nella Perla Verde, fa notare, la pressione fiscale è superiore in media di 400 euro a quella di Rimini, 1.100 euro contro 700. Il capogruppo dem, Enrico Piccari, ribadisce che "vogliamo a continuare sugli investimenti e chiediamo un piccolo contributo alla fiscalità generale". Non si tratta, aggiunge, di una tassa di scopo, ma di una richiesta di aiuto ai riminesi a fronte di impegni del governo venuti meno. Dello stesso avviso la collega Milena Falcioni: l'obiettivo è "impostare un discorso sano per le opere pubbliche con un piano di pagamenti". E se le risorse arriveranno, conclude, potranno andare a finanziare il mutuo che si potrebbe accendere per completare la riqualificazione di Rimini Nord. (Agenzia Dire)