Lo Cascio in scena per diffondere gli Anticorpi
Sarà l’attore Luigi Lo Cascio a inaugurare giovedì 6 dicembre ore 21 la nuova sede riccionese dell’Osservatorio provinciale antimafia, che dopo 6 anni a Rimini si trasferisce a Villa Lodi Fè a Riccione. Già interprete di personaggi simbolo della lotta alle mafie, come Peppino Impastato nel film di Marco Tullio Giordana I cento passi, Lo Cascio porterà al Palazzo del Turismo lo spettacolo teatrale che racconta la storia di Pippo Fava, giornalista siciliano ucciso dalla mafia nel 1984. Lo spettacolo, intitolato Il silenzio è mafia, sarà uno dei due momenti teatrali nel palinsesto della quarta edizione di Anticorpi. La cultura contro le mafie, festival in programma dal 4 al 7 dicembre: quattro giorni per riflettere sulle mafie e la loro diffusione, con incontri, seminari e spettacoli a cura dall’Osservatorio sulla criminalità organizzata.
Rimini, Bellaria Igea Marina e Riccione sono i tre comuni che ospitano la rassegna proponendo momenti di approfondimento e sensibilizzazione sulle mafie. Il programma comprende incontri nelle scuole superiori alla mattina, seminari di formazione nel pomeriggio, appuntamenti di teatro e giornalismo la sera. Ogni evento serale viene riproposto nelle scuole superiori della provincia. In questo modo prosegue il coinvolgimento delle nuove generazioni da parte dell’Osservatorio, che ha tra i suoi obiettivi proprio la divulgazione della cultura della legalità attraverso linguaggi come il cinema, il teatro e il giornalismo.
Si parte martedì 4 dicembre dal Teatro Astra di Bellaria Igea Marina, dove alle 21 va in scena Le nostre storie, viaggio in Italia per conoscere chi lotta contro la criminalità organizzata. Lo spettacolo, a cura di Emanuela Giordano e Giulia Minoli, è un viaggio nell’Italia che cambia. Protagonisti sono le associazioni culturali, le aziende agricole, le radio e i ristoranti che nascono in beni confiscati alle mafie; sono le scuole, i teatri e le imprese che diventano punti di riferimento in quartieri dove regnano l’abbandono e il degrado; sono professori, giornalisti, amministratori che non sentono nella parola “impegno” l’eco del disincanto.
Tra gli appuntamenti più attesi c’è quello di mercoledì sera alla Cineteca di Rimini, dove alle 21 è in programma E ora? L’Emilia dopo Aemilia, presentazione in anteprima assoluta, alla presenza dell’autore, del nuovo approfondimento giornalistico di Alberto Nerazzini sulla presenza della ’ndrangheta in Emilia-Romagna. A pochi giorni dalla conclusione del processo Aemilia, che ha decretato la verità processuale sulla presenza di infiltrazioni mafiose in Emilia-Romagna, il giornalista di Report – già autore del documentario La mafia è bianca – ha scelto di continuare la sua indagine sul ruolo in regione della mafia più potente del mondo.
Giovedì 6 (ore 18.30), presso laFeltrinelli di Rimini, Anticorpi propone un dialogo tra due importanti studiosi del fenomeno mafioso: la criminologa Stefania Crocitti e il giornalista Giuseppe Baldessarro. La prima presenta I confini delle mafie, ricerca scientifica sulla criminalità organizzata in provincia di Rimini, commissionata proprio dall’Osservatorio; il secondo racconta Questione di rispetto, libro dedicato all’esperienza di Gaetano Saffioti, imprenditore capace di ribellarsi alla ’ndrangheta.
Non mancheranno gli appuntamenti formativi, come il seminario Raccontare la criminalità. Il caso Rimini oltre classifiche e allarmismi, in programma mercoledì 5 (ore 15) presso la Cineteca di Rimini. Accreditato dall’Ordine dei giornalisti e tenuto dal docente dell’Università Bicocca di Milano Roberto Cornelli e dal giornalista Fabrizio Vangelista, il seminario affronta la questione della sicurezza urbana, centrale nelle narrative politiche, restituendo utilità al dato statistico. Punto di partenza è una ricerca svolta proprio in provincia.
I beni confiscati alla criminalità organizzata saranno infine oggetto del corso di formazione intensivo, rivolto agli enti locali, che si svolgerà venerdì 7 (ore 9) a Riccione, presso la nuova sede dell’Osservatorio. Docenti del corso – dal titolo Beni confiscati alle mafie. Come riutilizzarli? –saranno Stefania Pellegrini e Stefania Di Buccio, rispettivamente direttrice e coordinatrice alla didattica del master dell’Università di Bologna in “Gestione e riutilizzo dei beni e delle aziende confiscati alle mafie – Pio La Torre”.