Si accendono i riflettori sul documentario che racconta gli Anni ‘90 e la storica discoteca di Riccione
“Era una cosa che potevi vivere, potevi toccare, ma che non potevi narrare” Loris Riccardi (Direttore artistico del Cocoricò dal 1993 al 2006)
Dopo oltre 100 proiezioni in giro per l’Italia, Cocoricò Tapes, il documentario di Francesco Tavella (Bologna) prodotto da La Furia Film (Cesena) e Sunset Produzioni (Forlì) arriva per la prima volta a Cattolica al Salone Snaporaz (Piazza Mercato, 15) martedì 20 febbraio alle ore 21:15.
Saranno presenti in sala per incontrare il pubblico il regista Francesco Tavella e Matteo Vallicelli, autore delle musiche del film.
La proiezione si inserisce all’interno di DOC IN TOUR, la rassegna di cinema documentario itinerante promossa in Emilia-Romagna con lo scopo di valorizzare il patrimonio culturale e sociale che caratterizza la produzione documentaristica regionale.
Il film :
Presentato in anteprima mondiale alla 59^ Mostra Internazionale Del Nuovo Cinema Di Pesaro, Cocoricò Tapes è il documentario che racconta gli anni ‘90, la generazione X e la storica discoteca di Riccione durante la direzione artistica di Loris Riccardi, quando il locale era un luogo attraversato da trasgressione e avanguardia artistica, Tempio della notte per una generazione che ogni sabato sera viveva lì dentro un vero e proprio rito collettivo. Ed è proprio quel rito collettivo che il film, co-prodotto da La Furia Film e Sunset Produzioni, prova a raccontare. Il documentario, dunque, non è un biografico della storica discoteca di Riccione, ma un viaggio - visivo e sonoro - nel decennio a cavallo tra la caduta del Muro e quella delle Torri Gemelle, attraverso i sogni e i desideri di quella generazione.
Nato grazie al ritrovamento di VHS amatoriali girate all’interno del locale, Cocoricò Tapes prova a restituire al pubblico l’esperienza di una notte al Cocco e di quel periodo, così folgorante e irripetibile. Lo fa con le musiche originali di Matteo Vallicelli unite al ricco materiale d’archivio inedito e amatoriale, e alle interviste - del tempo e di oggi - ai volti protagonisti della Piramide in un montaggio incalzante e immersivo che rapisce il pubblico per 67 minuti.