Alla Baldini le Fantastorie di Nino Pedretti
Sabato 7 aprile alle ore 17 Nino Pedretti torna protagonista in biblioteca Baldini di Santarcangelo con la presentazione di “Nella favola siamo tutti. Fantastorie”. La riedizione dell’opera – recentemente pubblicata da Maggioli – sarà presentata dai curatori Ennio Grassi e Manuela Ricci, accompagnati dalle letture di Emanuela Angelini e Angelo Trezza insieme alle musiche di Jader Viroli.
Con la rinnovata attenzione del pubblico e della critica sulla figura di Pedretti – al quale nel 2017 la città di Santarcangelo ha dedicato la terza edizione del Cantiere poetico – negli ultimi anni si è potuto disporre di una produzione letteraria arricchita di materiali e generi sempre diversi (in vita Nino pubblicò solo poesia), anche grazie alla disponibilità del suo archivio conservato proprio alla Baldini. All’appello della proposta di edizioni e riedizioni mancavano proprio le “Fantastorie”, pubblicate la prima volta postume da Maggioli nel 1989 con il suggestivo titolo “Nella favola siamo tutti”. Un’opera di cui non è facile ricostruire la genesi, collocata all’inizio del periodo sperimentale dello scrittore santarcangiolese – precisamente nell’inverno del 1961 – grazie a un dattiloscritto presente nel fondo conservato alla Baldini. Di quella prima edizione, Roberto Roversi aveva firmato una presentazione breve quanto nitida. Oggi i curatori Ennio Grassi e Manuela Ricci ripropongo, nella medesima veste editoriale, questi materiali letterari di Pedretti straordinariamente vividi e attuali.
La “Fantastorie” sono una ventina di testi in prosa che precedono di oltre quindici anni monologhi e racconti composti da Pedretti – insieme ai testi poetici già noti – negli anni del suo più avventuroso disordine esistenziale. Una difficile ricerca della migliore espressione di sé in grado di tenere insieme un lavoro che lo rendesse autosufficiente e quel bisogno di una dimensione creativa avvertita come necessaria, troppo spesso frustrata da un’editoria poco interessata a un prodotto originale e quindi non commerciale come il suo. Il tutto inesorabilmente aggravato dalla brevità dell’esistenza di Pedretti, conclusa anzitempo nel 1981.