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Tracciabilità delle uova: come leggere il codice impresso sul guscio

Le uova sono uno tra gli alimenti maggiormente utilizzati in cucina; a partire dal 2004, riportano esternamente un codice alfanumerico contenente una serie di informazioni fondamentali per capirne la provenienza

Ognuno di noi acquistando le uova al supermercato o presso botteghe alimentari, avrà senz'altro notato che esternamente è impresso sul prodotto un codice alfanumerico. A partire dal 2004, infatti, il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, ha imposto e reso obbligatorio l' "incisione" sul prodotto alimentare posto di tale sequenza di lettere e numeri al fine di definirne e garantirne la “tracciabilità o rintracciabilità” (Regolamento CEE 2295 del 2003).

Tracciabilità e rintracciabilità: un pò di chiarezza

Nonostante questi termini possano sembrare simili tra loro, in realtà stanno ad indicare due significati differenti.  Infatti, per tracciabilità si intende il percorso da monte a valle, cioè  la possibilità di seguire il processo produttivo delle materie prime fino al prodotto finito. Mentre per rintracciabilità, s'intende invece avere la possibilità di ripercorrere il processo produttivo a ritroso (da valle a monte), ovvero dal prodotto finito all’origine della materia prima. A tal proposito, attraverso il codice alfanumerico sarà possibile risalire alla "storia" dell’uovo fino alla gallina che lo ha deposto.

Nonostante la normativa vigente da anni, ancora oggi molti faticano a destreggiarsi nella comprensione e decodificazione delle lettere e numeri ripotarti all'esterno del "discusso" prodotto alimentare. Ecco ciò che serve sapere per una "facile lettura".

Tracciabilità delle uova: come leggere il codice? 

La prima cifra

La prima cifra serve per sapere la tipologia di allevamento in cui vivono le galline che hanno prodotto l’uovo:

  • – Uova da Agricoltura Biologica ovvero un allevamento che usa mangimi e foraggi prodotti da un’agricoltura biologica (cioè che non usa concimi chimici di sintesi e prodotti fitosanitari), integrabili fino al 20% con prodotti tradizionali. Le galline possono razzolare liberamente all’aperto e si tratta della tipologia di uova più simile a quelle che vengono dalle cascine e dalle fattorie.
  • 1 – Uova da Allevamento all’Aperto: le galline possono girare libere per una parte della giornata, deponendo le uova nei pagliericci o su un terreno loro adibito in un ambiente esterno.
  • 2 – Uova da Allevamento a Terra: questa tipologia permette all’animale di muoversi libero ma in un ambiente chiuso, come può essere un grande capannone. Le galline depongono le uova per terra o in appositi nidi.
  • 3 – Uova da Allevamento in Gabbia o a batteria: le galline non hanno nessuna libertà di movimento, ma trascorrono la loro vita in gabbie e depongono le uova sul fondo della gabbia stessa. Le dimensioni sono quasi claustrofobiche: in un metro quadrato di gabbia possono esserci anche 25 animali, e depongono le uova in posatoi con una larghezza di appena 15 centimetri.

Nei primi tre tipi di allevamento le uova sono sempre raccolte a mano, mentre negli allevamenti in gabbia le uova finiscono automaticamente nel sistema che porta al confezionamento.

La coppia di lettere

La seconda combinazione del codice è composta da due lettere che stanno a contrassegnare il Paese d’origine delle uova ovvero dove vengono prodotte.

Sulle uova che troviamo al supermercato nel nostro Paese è presente la dicitura IT, che simboleggia la produzione in Italia.

  • All’estero non si troveranno uova di origine italiana ma locali, che vengono segnalate con la sigla dello Stato in cui si trovano.

Numeri e lettere al centro del codice

Le tre cifre che si trovano in mezzo al codice sono il codice ISTAT, che identifica il Comune di produzione delle uova. Dopo le cifre sono indicate due lettere che indicano la città in cui sono prodotte le uova.

Ultimo gruppo di cifre

Per ultima si trova una serie di cifre che identifica l’allevamento di provenienza delle uova: il codice è univoco e viene assegnato ad ogni azienda dalle Asl locali per risalire immediatamente all’esatta azienda agricola di allevamento. Questo è fondamentale nel malaugurato caso in cui si verificassero problemi di tipo sanitario.

Informazioni sulla confezione: scadenza, categoria e peso

Sul guscio dell’uovo e sulla confezione esterna oltre a questo codice alfanumerico vengono riportate anche altre informazioni, come la data di scadenza, la denominazione dell’azienda di origine e/o di imballaggio e la categoria di qualità e di peso delle uova.

Esistono infatti diverse categorie di uova:

  • “A”: sono le uova fresche, che possono essere consumate tal quali senza sottoporle ad alcun trattamento. In alcuni casi le uova possono anche essere state preventivamente lavate e avranno la dicitura di “uova lavate”. La camera d’aria delle uova appartenenti a questa categoria non deve superare i 6 millimetri di altezza, e di 4 millimetri per quelle “extra”.
  • “B”: sono tutte le uova che non fanno parte della categoria “A”: non sono destinate alla grande distribuzione, ma alle industrie di trasformazione (come i produttori di maionese e dolci, pastifici, dove verranno utilizzate previa pastorizzazione) o a quelle non alimentari. Non c’è un obbligo di etichettatura per questa tipologia di uova, ma i lotti devono essere ben distinti con etichette o con fasce di colore rosso.

Si può anche trovare la dicitura Extra Fresche, su tutte le uova fino al settimo giorno dall’imballaggio o il nono dalla deposizione.

Le categorie di peso, invece, variano a seconda delle dimensioni dell’uovo:

  • “S”: uova piccole, che pesano meno di 53 grammi
  • Insomma, sapere come si legge il codice di tracciabilità delle uova ci permette di sapere da dove vengono e come sono state trattate le galline che le hanno prodotte: in questo modo il consumatore potrà fare delle scelte più consapevoli seguendo anche la propria etica.

  • M”: uova medie, dal peso di 53-62 grammi
  • L”: uova grandi, dal peso di 63-72 grammi
  • XL”: uova grandissime, che pesano più di 73 grammi
  • Alcuni produttori forniscono inoltre informazioni aggiuntive riguardanti le date di deposizione della gallina, l’eventuale data di imballaggio, la tipologia di alimentazione degli animali e altre indicazioni sulla conservazione delle uova
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